Attualità - 04 maggio 2022, 10:16

Corteo del 1° Maggio, il partigiano “Lucio” contro le cariche allo spezzone sociale: “Mai visto un episodio così vergognoso”

Il 97 enne Gastone Cottino, ex professore di diritto commerciale all'Università, è intervenuto subito dopo gli scontri condannando la condotta della polizia: “Il 1° maggio è di tutti”

Gastone Cottino durante il corteo del Primo Maggio a Torino

Non si placano le polemiche, anche a giorni di distanza, dopo i fatti successi in piazza domenica scorsa, Primo Maggio, in occasione della manifestazione di Torino. “In quasi 100 anni della mia lunga vita non ho mai visto un episodio così vergognoso”: ha usato parole forti e chiare, Gastone Cottino, per descrivere gli episodi avvenuti domenica al corteo del 1° maggio a Torino. Il 97enne ex professore di diritto commerciale all'Universitàpartigiano dei SAP con il nome di battaglia “Lucio”, è intervenuto subito dopo i momenti di tensione avvenuti in via Roma condannando le cariche della polizia e schierandosi apertamente con lo “spezzone sociale” composto da centri sociali, sindacati di base, no tav e partiti della sinistra antagonista.

Il 1°maggio deve essere di tutti”

Chiamato al megafono dai partiti della sinistra radicale tra cui Rifondazione Comunista, rimasti fermi in via Roma in segno di solidarietà con i manifestanti a cui è stato impedito l'accesso a piazza San Carlo, Cottino ha lanciato un “contro-comizio” aprendo di fatto il blocco delle forze dell'ordine quando l'evento istituzionale era però già finito: “Il 1° maggio – ha tuonato - deve essere di tutti i compagni e di tutti i lavoratori: raramente mi è capitato di vedere una cosa del genere e per questo mi ribello con tutte le mie forze, che sono ormai poche. La mia generazione si è battuta per la libertà e anche voi dovete tenere duro per dire sì all'uguaglianza e alla solidarietà e no alle guerre”.

D'Orsi invoca uno “Sciopero generale contro la guerra”

Pochi minuti prima era intervenuto anche Angelo D'Orsi, docente di storia nonché candidato sindaco alle ultime elezioni per la sinistra, il quale aveva invocato uno “sciopero generale contro la guerra”.