Economia e lavoro - 23 maggio 2022, 07:00

A cosa serve la Magnetoterapia: quando e perché utile

Un processo di medicina alternativa che si basa sulla concezione che l’esporre il corpo umano a dei campi magnetici possa avere dei benefici a livello terapeutico

La magnetoterapia sappiamo essere un processo di medicina alternativa che si basa sulla concezione che l’esporre il corpo umano a dei campi magnetici possa avere dei benefici a livello terapeutico. 

Secondo i sostenitori di questa pratica la magnetoterapia era già presente nella cultura degli antichi egizi che avrebbero sfruttato i campi magnetici a scopo medico molti secoli prima di noi.

I promotori di questa pratica ritengono che la magnetoterapia possa giovare a fratture ossee, osteoporosi, dolori articolari, dolori muscolari, artrosi, artrite reumatoide, algodistrofia, lesioni della cartilagine articolare e fibromialgia. Per una efficacia effettiva, serve anche scegliere il più adatto apparecchio magnetoterapia in circolazione.

Magnetoterapia: cos’è e come funziona

I sostenitori della magnetoterapia supportano la tesi dei benefici dei campi magnetici sul corpo umano. In particolare questo processo accelererebbe la formazione del “callo osseo” e avrebbe benefici su pazienti con dolori articolari, muscolari o muscolo-articolari e su coloro che sono afflitti da malattie scheletriche.

Il presunto principio della magnetoterapia si basa sulla presenza di carica elettrica nelle cellule del corpo umano, precisamente nell’ambiente intracellulare dove atomi come ioni sodio, ioni potassio, ioni calcio eccetera sono dotati di carica magnetica.

Ovviamente la carica delle cellule del corpo umano è diversa rispetto a quella presente nei corpi esterni, gli elettrofisiologici lo definiscono come potenziale di membrana a riposo. Il potenziale di membrana a riposo è quindi la differenza di carica tra l’interno e l’esterno di una cellula. Quando una cellula invecchia il potenziale di membrana assume valori diversi da quelli “di norma”. Questo causa un cattivo funzionamento di cellule e tessuti connessi.

Interviene qui la magnetoterapia: i campi magnetici che sfrutta intervengono sulle cellule dei tessuti ossei del corpo umano, riportando così il potenziale di membrana a valori nella norma.

La terapia ripristinerebbe quindi il potenziale di membrana a riposo dove questo potenziale è alterato. Se questo fosse confermato le cellule coinvolte nella magnetoterapia riprenderebbero il concreto funzionamento, oltre che ripararsi più velocemente.

Magnetoterapia: a cosa serve e su quali patologie può agire

La magnetoterapia, secondo i suoi sostenitori, agisce con benefici su pazienti che hanno queste patologie:

·         Fratture e ritardi di consolidamento osseo;

·         Osteoporosi;

·         Forme di artrite, tra cui osteoartrite (o artrosi), artrite reumatoide e periartrite;

·         Osteonecrosi;

·         Sindrome del tunnel carpale;
Pseudoartrosi;

·         Algodistrofia;

·         Fibromialgia;
Reumatismi articolari o dolori articolari;

·         Episodi di borsite, tallonite, epicondilite, cervicalgia, lombalgia o lombosciatalgia;

·         Lesioni cutanee venose, piaghe da decubito, piaghe da ustioni ed edemi;

·         Arteriopatia degli arti inferiori;

·         Principali campi della medicina che interessano la magnetoterapia:
Lesioni della cartilagine;

·         Protesi articolari, per favorire il consolidamento di quest'ultima dopo l'innesto.

Magnetoterapia: dove si fa e come si svolge

La magnetoterapia si può fare nei centri di riabilitazione, ma è anche possibile noleggiare l’apparecchiatura e farla a casa. Nel pratico dopo aver fatto l’anamnesi del paziente il computer farà una sorta di calibrazione del paziente, che sarà importantissima al momento della generazione del campo magnetico.

Al termine di questo processo si applicano i magneti nella zona interessata, dopodiché viene attivato il macchinario fino al termine della seduta. Una seduta dura dai 20 ai 35 minuti, con un tempo minimo consigliato di 30 minuti. Per vedere gli effetti, secondo i promotori, i cicli di seduti devono essere tra le 10 e le 30 sedute.