Attualità | 23 maggio 2022, 14:42

Edifici tolti alla mafia e usati per chi non ha casa o lavoro: i progetti del Comune nel 30ennale della strage di Capaci

Gli immobili si trovano in corso Lecce, in strada Bramafame e in via Bardonecchia e saranno utilizzati per emergenza abitativa, terzo settore e sostegno a chi cerca occupazione

palazzo civico

Il Comune acquisisce tre beni sequestrati alla criminalità organizzata: saranno riutilizzati per scopi sociali

Nei prossimi giorni verrà ufficializzata l’acquisizione all’interno del Patrimonio comunale, su proposta della Vicesindaca con delega alla Legalità Michela Favaro, di tre immobili che erano stati sequestrati dall’Autorità giudiziaria alla criminalità organizzata.

Gli immobili si trovano in corso Lecce, in strada Bramafame e in via Bardonecchia. L’intendimento della Città di Torino per quanto concerne l’alloggio di Corso Lecce 25 è quello di riservarlo per far fronte ad esigenze di emergenza abitativa.

In merito all’utilizzo del compendio di Strada Bramafame, si intende avviare un percorso di coprogettazione con gli organismi del Terzo Settore in particolare per la creazione e il sostegno di nuove opportunità lavorative per i giovani e le fasce più deboli della popolazione con la contestuale produzione di beni e servizi di interesse pubblico.

È stato deciso invece assegnare l’alloggio di via Bardonecchia 48 a un concessionario che vi realizzi una o più attività di interesse generale, come definite dal Codice del Terzo Settore.

La Vicesindaca Favaro, nel 30° anniversario dal tragico attentato a Capaci, ha sottolineato come il tema del riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità rappresenta uno degli strumenti simbolici più forti che lo Stato e gli Enti locali hanno per affermare la propria presenza sul territorio e rassicurare i cittadini.

In Piemonte ci sono 304 immobili confiscati alle mafie e solo il 23% di questi sono già stati destinati ad attività sociali, mentre a Torino si arriva alla soglia del 41%. Queste acquisizioni rafforzano l’impegno della Città nel restituire ai cittadini i beni sottratti alla criminalità mostrando che la legalità conviene e può avere la meglio sull’illegalità. Una parte dell'eredità di Giovanni Falcone risuona oggi più forte: "Ci si pente contro la mafia solo se ci si fida dello Stato."

La Vicensindaca conclude che la fiducia si costruisce anche con i simboli e tra gli argomenti di cui si sta occupando grazie alla delega alla Legalità, che le è stata attribuita dal Sindaco Stefano Lo Russo, c’è infatti il riutilizzo dei beni confiscati.

redazione

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