Attualità | 23 maggio 2022, 17:50

Superati i 168 mila visitatori: il Salone del Libro dei record chiude l'edizione 2022

Biino: “La scommessa l’ha vinta la città". Viale: “Prossimo direttore arriverà dal mercato dell’editoria. Per il futuro un investimento sugli spazi per dare un miglior servizio”

pubblico salone 2022

Superati i 165 mila visitatori: il Salone dei record chiude l'edizione 2022

Superata la soglia dei 168 mila visitatori in cinque giorni, il Salone del Libro chiude in bellezza con un nuovo record che va oltre i numeri registrati nell'edizione di ottobre 2021. 

In sette mesi oltre 300 mila visitatori

Anche allora, con ancora i controlli del green pass e le mascherine alzate, si era arrivati a superare quota 150 mila. In sette mesi dunque sono stati oltre 300 mila i visitatori della kermesse torinese, giunta a maggio alla sua 34esima edizione. 

Ad annunciare il record, Piero Crocenzi, ad Salonedellibro srl. “Sono stati 168 mila i visitatori in cinque giorni. Forse ho assistito al miglior gruppo collegiale di lavoro”. Giulio Biino, presidente della Fondazione Torino Città del Libro, vince così la scommessa degli ingressi annunciata durante la conferenza stampa di marzo 2022. 

Biino: "Vinta la scommessa"

Ho scommesso più di un mese prima dell’inizio del Salone, avevo detto 161 mila visitatori, ma la scommessa l’ha vinta il Piemonte”, ha detto Biino. 

L’edizione più grande per metri quadrati della kermesse del libro guarda al futuro che vedrà solo per un anno ancora Nicola Lagioia come direttore artistico, ma già in estate sarà individuato il suo successore. 

Gli altri numeri del Salone 

Sono state aperte 49 sale con incontri, in cui sono stati ospitati 1400 eventi e vi hanno assistito 89 mila persone. I numeri su Tik tok sono stati 1 milione 600 mila, 130 mila follower su Instagram, 205 mila follower su Facebook.

In questo anno scolastico sono stati accolti 30 mila studenti, 5 mila fuori a Piemonte. 21 maggio il giorno più visitato di sempre. 

Viale: “Servono investimenti sul Lingotto"

Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino La Città del Libro, ha parlato anche di una città che "si deve preparare a ricevere un pubblico sempre più numeroso”. 

Si fa un gran parlare della successione nel 2024: sarà un lavoro che faremo collegialmente, chi sarà nuovo direttore arriverà dall’editoria e saprà che cosa sta maneggiando - ha aggiunto - Cercheremo di ampliare gli spazi, il sindaco vuole intervenire sui muri della struttura. E' chiaro che qui serve un investimento, il Salone ne ha bisogno. Anche la città deve prepararsi per accogliere un evento simile, i ristoratori per esempio si devono preparare a chiudere un po’ più tardi”.

Lagioia: "Il segreto del Salone? Ha una comunità"

"Questo salone migliore del precedente, ma accade anno dopo anno - aggiunge il direttore artistico Nicola LagioiaQuesto dimostra che il Salone è qualcosa di più di una fiera editoriale. Il suo segreto? Ha una comunità, non ha un pubblico".

Un applauso per la memoria di Giovanni Falcone

"Oggi sono trent’anni dalla Strage di Capaci, è il 23 maggio. Lavorare sulle istituzioni e molto difficile, ma c’è necessità di un cambio di sguardo", ha concluso Lagioia.

Tre i "cigni neri" analizzati, discussi e affrontati in cinque giorni dal salone: la guerra, la pandemia e la crisi climatica "se ne è parlato in termini di dialogo, di condivisione, ci siamo sentiti meno soli nell’affrontarli".

Purchia: "Numeri di grande gioia"

"Quest'anno accogliamo i numeri del Salone di Libro con commozione e orgoglio. Una vera esplosione di gioia". Così l'assessore alla Cultura del Comune di Torino, Rosanna Purchia. "Il Salone è ormai diventato un simbolo di Torino, una ricchezza, un patrimonio da trattare con grande cura. Hanno ragione Lagioia, Biino, e Viale: dobbiamo lavorare tutti insieme per preservare e sostenere la qualità e la bellezza di questa manifestazione, unica in Italia nel suo genere".

Chiara Gallo

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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