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Economia e lavoro | 24 maggio 2022, 07:00

Il reclutamento dei mercenari per Kiev, forse coinvolti anche i consolati

Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto all’Occidente armi e aiuti finanziari, ma gli sono arrivati anche uomini

Il reclutamento dei mercenari per Kiev, forse coinvolti anche i consolati

Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto all’Occidente armi e aiuti finanziari, ma gli sono arrivati anche uomini: in alcuni casi in maniera evidente e conclamata, in altri tenendo un profilo politico basso. Ci sono Paesi che hanno provato a dissuadere i propri concittadini dal diventare mercenari per Kiev, ma hanno ceduto alle pressioni di Washington. Nella “Legione straniera per la difesa territoriale dell’Ucraina” sono venuti a combattere statunitensi, canadesi, polacchi e romeni, mentre i georgiani hanno formato la propria “Legione Nazionale Georgiana”, nome che ricorda il gruppo al servizio di Hitler durante la Seconda guerra mondiale. Come riporta il sito Strumenti Politici, le polemiche riguardano anzitutto il fondatore del manipolo, che ha ammesso di ricomprendere pure degli americani veterani di Iraq e Afghanistan. Ha detto inoltre che non farà prigionieri, sottintendendo che avrebbe giustiziato i russi catturati, proprio quando è stato diffuso il video dell’uccisione di un prigioniero russo gravemente ferito da parte di militari di Kiev: fra di essi c’era proprio un georgiano. E per il reclutamento dei soldati di ventura dal Sudamerica sono stati tirati in ballo i consolati ucraini, che avrebbero di fatto chiamato alle armi ex ufficiali o personale con esperienza fra i cittadini locali. Il console onorario a Bogotà nega le accuse, ma il giornale colombiano Cambio ha raccontato le modalità di reclutamento delle autorità di Kiev e il canale argentino TN ha scovato a Leopoli peruviani e colombiani inviati sotto la dicitura di “formatori di polizia”. Solamente gli argentini sembrano essere stati esclusi, persino quelli con esperienza sul campo come i veterani delle Falkland/Malvinas: secondo i selezionatori ucraini, la loro pecca è da attribuire al governo di Buenos Aires, ritenuto troppo amico di Mosca.

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