Attualità - 14 giugno 2022, 07:25

“Consenso”: il nuovo murales del Cecchi Point contro la violenza di genere

“Chiedi, ascolta, rispetta”: l'opera, realizzata dal collettivo YEPP è fica con la supervisione artistica di Alice Arduino, ha utilizzato la street art come strumento di riflessione e lotta

“Consenso”: il nuovo murales del Cecchi Point contro la violenza di genere

Ruota attorno al tema del consenso il nuovo murales realizzato al Cecchi Point dal collettivo “YEPP è fica”, gruppo di autocoscienza femminile nato dal progetto di empowerment giovanile YEPP Porta Palazzo. L'iniziativa ha utilizzato la street art come strumento di riflessione e di lotta contro la violenza di genere.

Un messaggio politico attraverso la street art

L'opera riporta la scritta “Consenso: chiedi, ascolta, rispetta” ed è il frutto di un percorso dedicato alla tematica: “Dalla condivisione - spiegano i promotori - di esperienze personali e di riflessioni generali, il gruppo ha pensato di tramutare in arte quanto è emerso e le partecipanti hanno iniziato a preparare i bozzetti di quello che è diventato un vero e proprio murales negli spazi messi a disposizione dal Cecchi Point. La street art è una forma d’arte pubblica, accessibile e comprensibile da tutti e, in quanto tale, capace di trasmettere un forte messaggio politico”.

Durante la realizzazione dei lavori, il gruppo ha avuto la supervisione dell'artista Alice Arduino: “Negli anni - proseguono – ha tenuto diverse conferenze e dibattiti sull'importanza delle immagini e della comunicazione, realizzando inoltre alcune mostre fotografiche per raccontare i suoi progetti a tema Queer e LGBTQ+. Negli ultimi anni si è avvicinata alla street art come mezzo di espressione per arrivare al grande pubblico cercando di sensibilizzare e educare i cittadini attraverso l'arte con opere contro il degrado urbano e la violenza sulle donne”.

L'impegno del collettivo YEPP è fica

Il collettivo YEPP è fica ha portato avanti diverse iniziative tra cui la produzione della canzone “Il mio non è un sì” e la realizzazione del webinar “Ciao bella! Dialoghi sul catcalling”: “L'idea - concludono – è quella di avere uno spazio sicuro in cui donne e giovani ragazze possano parlare di tematiche che le definiscono. Liquidare i problemi condivisi dalle donne come personali equivale a confinarli in un ruolo secondario: quando, invece, viene riconosciuta la valenza politica delle esperienze delle donne, vengono individuati i fondamenti del sessismo”.