Economia e lavoro - 26 giugno 2022, 07:10

Bonus edilizi, Confartigianato Torino: "Il credito è finito e le imprese sono a rischio chiusura"

La referente Ferraris: "I continui e repentini cambiamenti nell’impianto normativo della cessione del credito per i bonus edilizia hanno bloccato tutto, preventivi, progetti e speranze di migliaia di imprenditori del settore. Serve una soluzione immediata"

La tempesta perfetta che sta affossando il settore costruzioni si chiama Superbonus e i relativi crediti che le imprese stentano a monetizzare”. L’allarme arriva da Chiara Ferraris, referente edilizia di Confartigianato Torino che continua “Il credito è finito e oltre 50 mila imprese del Piemonte che lavorano nel settore casa sono vicine al fallimento. Fino a novembre, quando il meccanismo della cessione del credito funzionava, si contrattualizzava il lavoro, poi si caricava il credito nelle piattaforme e si vendeva. Da un momento all'altro il meccanismo si è fermato”.

Confartigianato continua a battersi per la piena, reale ed efficace operatività del superbonus e degli altri bonus edilizia. E, dopo le denunce sulla stampa e negli incontri parlamentari, Confartigianato ha scritto all’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, chiedendo di trovare soluzioni condivise tra banche e mondo delle imprese.

“Dobbiamo disinnescare la “bomba” delle diverse centinaia di milioni di euro stimati (su 1 miliardo e 877 milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione in Piemonte a fine aprile 2022) di crediti fiscali delle imprese che, qui in regione, hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non sono ancora riuscite a monetizzarli attraverso una cessione – continua Ferraris - Un patrimonio di crediti bloccati che sta mettendo in crisi di liquidità migliaia di imprese”.


Il Presidente Granelli ha proposto all’ABI alcune delle soluzioni tra le quali una rilevante semplificazione e fluidificazione dei sistemi di compensazione, prevedere la interoperabilità delle istruttorie tra diversi Istituti evitando duplicazioni inutili, l’allargamento della platea di soggetti privati che possono acquistare crediti dalle banche fino a immaginare un acquirente di ultima istanza che possa intervenire per depotenziare i rischi di una crisi senza precedenti. Il Presidente ABI Patuelli ha condiviso i punti di criticità segnalati da Confartigianato e confermato l’attenzione dell’ABI su questa faccenda, denunciata già a novembre 2021 con l’ultima stretta che, di fatto, ha bloccato l’intero mercato. I cambi improvvisi hanno preso alla sprovvista anche le banche, che hanno dovuto rivedere le valutazioni finanziarie delle richieste e cambiare i propri modelli organizzativi. La situazione è contorta ma, le ultime modifiche, hanno riacceso le speranze di una soluzione rapida, che permetta di cogliere le opportunità economiche dei bonus edilizia.

“Paradossalmente, alcune aziende stanno dando disdetta alle forniture già prenotate, perché hanno dovuto rinunciare ad alcuni lavori – continua Ferraris - Insomma, il momento è di grossa incertezza: ci sono molti cantieri aperti ma praticamente fermi. E, come se non bastasse è sempre più difficile trovare manodopera”.

“Il clima che respiriamo – conclude Ferraris – testimonia una crescente tensione nei rapporti tra banche e mondo delle imprese, che si vedono ormai costantemente negata la disponibilità all’acquisto dei crediti da parte di pressoché tutti gli Istituti. Una situazione che ha bloccato il settore e centinaia e centinaia di milioni di euro già preventivati per ristrutturare il patrimonio immobiliare. Prudenza, scrupolosità e incertezza negli investimenti sono così apparse in un settore che stava trascinando il Piemonte e l’Italia fuori dalle drammatiche conseguenze della pandemia. I continui e repentini cambiamenti nell’impianto normativo della cessione del credito per i bonus edilizia hanno bloccato tutto, preventivi, progetti e speranze di migliaia di imprenditori del settore. Serve il contributo di tutti per riportare serenità e prospettive per un comparto, quello dalla casa, che oltre ad essere trainante anima in particolare il mercato interno”.

Al 30 aprile 2022, in Piemonte, l’indice di utilizzo del superbonus è di 5,4 asseverazioni ogni 1.000 famiglie (la media nazionale è 5,94); 10.847 le asseverazioni; 1 miliardo e 877 milioni di euro di investimenti (6,8% del totale Italia).

comunicato stampa