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Economia e lavoro | 05 luglio 2022, 16:50

Tecnositaf rischia la liquidazione, 160 lavoratori tremano. I sindacati chiedono l'intervento della politica

Per l'11 luglio è prevista una mobilitazione davanti alla sede di Città Metropolitana

foto di archivio

Tecnositaf rischia la liquidazione, 160 lavoratori tremano. I sindacati chiedono l'intervento della politica

Tecnositaf, controllata interamente da Sitaf, è una società leader in Italia e all'estero nella realizzazione di sistemi per la gestione del traffico, che lavora soprattutto per Anas. E' un'azienda che impiega, fra personale diretto e somministrato, circa 160 addetti, altamente qualificati. "Ma il 21 aprile scorso è stato avviato un percorso di liquidazione motivata da perdita di capitale sociale, dovuta a scelte economiche e politiche aziendali quantomeno discutibili", attaccano i sindacati.

In una nota congiunta sottoscritta da Ugl, Filt Cgil, Fit Cisl, Fiom Cgil Collegno, Fim Cisl Torino e Canavese, Felsa Cisl, Nidil Cgil Torino e Ugl Metalmeccanici, viene sottolineato come, "essendo Sitaf entrata a far parte del gruppo Astm a causa della improvvida scelta delle amministrazioni del territorio di dismettere il controllo della gestione di una infrastruttura pubblica che garantisce la viabilità transnazionale con la Francia e il Nord Europa, il timore è che le controllate Sitaf, quali Tecnositaf, Sitalfa e Musinet, siano considerate dall'azionista inutili doppioni di altre società del gruppo così come sta avvenendo per RO.S.S., che opera nella cantieristica, ed è in corso di vendita ad un altro operatore".

Da notare che il primo cliente di Tecnositaf, cioè Anas, è comunque ancora presente nella compagine azionaria attraverso il controllo di circa un terzo del capitale di Sitaf. Nonostante il liquidatore, nel corso degli incontri, abbia cercato di rassicurare circa l'assenza di criticità, la garanzia occupazionale per tutto il personale dipendente rimane incerta a partire da coloro che stanno lavorando in somministrazione.

I sindacati hanno proposto alla proprietà di giungere ad un accordo che garantisca la continuità di occupazione per tutto il personale attualmente in forza in Tecnositaf, senza distinzioni di contratto, anche attraverso l'assorbimento in Sitaf e nelle altre società del gruppo Astm, ragione per la quale non sarà considerato percorribile alcun piano economico che preveda anche un solo esubero perché non è diminuita la domanda di lavoro e le alchimie finanziarie volte alla massimizzazione del profitto non devono essere ragione per distruggere occasioni di lavoro e trasferire altrove opportunità che insistono sul territorio.

"Non avendo ricevuto alcuna garanzia, oltre ad aver aperto in data 30 giugno lo stato di agitazione, abbiamo deciso di organizzare per il giorno 11 luglio una mobilitazione di lavoratori e cittadini davanti la sede della Città Metropolitana di Torino", annunciano i sindacati. "Chiediamo alle Istituzioni tutte di essere supportate in questa importante vertenza a tutela dell’occupazione in un territorio fin troppo provato dalla disoccupazione e da un processo di trasferimento di 'capacità di fare', risorsa che risiede in Tecnositaf attraverso i suoi lavoratori".

comunicato stampa

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