Immortali - 07 luglio 2022, 07:44

Proposte indecenti. Al Filadelfia come a una regata: ormai si parla soltanto di vele

Non si parla quasi più di pallone, nello storico stadio granata

stadio visto dall'alto

Lo stadio Filadelfia e le sue Vele

Si parla di Fila, ma più che di calcio sembra che l’argomento siano le regate.

La parola più ricorrente, infatti, non è pallone, ma vele.

D’altronde, che ci volete fare? Quando gli allenatori si divertono a fare i capricci ed i presidenti, al posto di rimetterli burberamente in riga, li accontentano in tutto e per tutto, è logico che si finisca a questo modo. Quando ero bambino io ed i padri avevano le palle, non ti azzardavi a fare sceneggiate, perché sapevi cosa ti aspettava. Purtroppo oggi molti padri, non tutti, per la carità, le palle non le hanno più ed i risultati, nella nostra società, si vedono.

Nel mondo del calcio, ad esempio, ci sono i Presidenti, che mettendo a disposizione del mister la rosa che ha richiesto, gli impongono di ottenere risultati e di rispettare anche le esigenze di marketing e comunicazione della società, con raduni in cui le esigenze dei preparatori atletici e degli sponsor forzosamente coesistono con buona pace di tutti e poi ci sono presidenti che volendo risparmiare, dicono al mister di farsi bastare i saldi di fine mercato che pescano a casaccio qua e là, ma accontentano i loro capricci.

Ogni riferimento a presidenti reali, è puramente voluto.

E quindi, quando il Vate pretese le vele, che poi mai utilizzò per fine rapporto, venne accontentato.

Quando Ivan il Credibile (ma in odore di diventare Ivan lo Spendibile quando non riuscirà più a cavar sangue dalle rape) ne pretese il ripristino, furono lesti a farlo felice, senza badare alle conseguenze.

Ma c’è sempre un ma.

La legge di gravità dice, perdonatemi il francesismo, che se tiri una merda per aria, prima o poi ti torna in faccia e così è puntualmente avvenuto.

In fretta e furia, con un atto unilaterale ed arbitrario, il TFC ha deciso di smontare le vele originarie e sostituirle con le attuali, prendendo un intero stormo di piccioni con una sola fava: farsi (anzi, farci, alla Fondazione Filadelfia) dire con un’ordinanza perentoria, che entro il 12 agosto 2022 andavano smontate, senza se e senza ma, vedersele stracciare dal vento e doverle sostituire più volte, farsi spernacchiare da tutto l’universo calcistico ed infine sentirsi dire da un perito del tribunale che, avendole rimosse prima della perizia legale, diventava difficile attribuire responsabilità di qualche tipo a chicchessia.

D’altronde lo sanno pure i bambini che se smonti o modifichi un prodotto in garanzia, il produttore ha buon gioco a dirti che la garanzia è decaduta. Il TFC no, o forse non gliene fregava nulla, tutto teso com’era a compiacere il mister.

Fatto sta che oggi siamo qui con l’ennesima grana, evitabilissima, se solo avessero usato un po’ più di buonsenso.

Cos’altro potrebbe succedere di peggio? Semplice: che obbligati a rimuovere le vele entro il 12 agosto e non essendo sicuramente ancora terminato il percorso transitivo da parte del perito del tribunale, il TFC, in un impeto di servilismo verso il mister, compia un ulteriore atto unilaterale, abusivo e non autorizzato da nessuno, installando chissà cosa pur di oscurare il campo.

Salvo poi, con la miglior faccia tosta, chiederne il rimborso alla Fondazione, che non più tardi di lunedì, si è sentita proporre di passare con disinvoltura dal ruolo di danneggiata che attende un risarcimento, a quello di corresponsabile che si dovrebbe accollare, in una proporzione di 6 a 1 gli oneri di ripristino.

Insomma, una “Proposta Indecente” che avrebbe fatto arrossire anche Demi Moore, ma a quanto pare non noi.

Domenico Beccaria

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