Attualità - 12 luglio 2022, 13:28

Laurearsi dietro le sbarre: per chi esce dal carcere di Torino un aiuto a trovare lavoro

Rinnovato il Protocollo Alberto Musy: SMAT attiverà dei tirocini, finalizzati poi all'assunzione

Laurearsi dietro le sbarre: per chi esce dal carcere di Torino un aiuto a trovare lavoro

Cosa farà una volta uscito dal carcere? A questa domanda cerca di rispondere il nuovo Protocollo Alberto Musy per il triennio 2022-2024, che potenzia le opportunità di inserimento lavorativo degli studenti detenuti che abbiano conseguito la laurea durante il periodo di reclusione. Ad aderire all'iniziativa 11 enti, tra cui l'Università di Torino, la Fondazione Ufficio Pio, il carcere "Lorusso e Cutugno" e SMAT

Priorità ai laureati vicini al fine pena

Sono previste delle borse lavoro destinate alle persone che hanno ottenuto il titolo di studio durante la reclusione. La priorità sarà per chi è prossimo al termine della detenzione, per supportare il delicato passaggio della scarcerazione e minimizzare il rischio che tornino a delinquere. Una novità del Protocollo 2022-2024 è che le aziende aderenti assumeranno i beneficiari, dopo un periodo di tirocinio extracurriculare.

Smat in campo 

Tra queste c'è la Società delle Acque Metropolitana Acque Torino, che ospiterà gli ex detenuti nelle proprie strutture per un percorso formativo: in caso di esito positivo, procederà alla loro collocazione lavorativa. "Per le persone che stanno scontando una pena - ha sottolineato il delegato del Rettore dell'Università di Torino Franco Prina - lo studio, oltre all'esercizio di un diritto, rappresenta una grande opportunità per dare un senso al tempo altrimenti spesso vuoto. Tra Saluzzo e Torino ci sono 67 detenuti iscritti a diversi corsi di laurea".