Politica - 18 luglio 2022, 15:42

Crisi di governo, Furia (Pd). "Ci sono divisioni a destra. Frediani-Bertola (M4O): "Si torni a votare"

Il segretario regionale dem: "C'è differenza di posizione tra i partiti del centrodestra nazionale e gli amministratori locali". I due ex consiglieri 5 Stelle: "Serve una maggioranza votata dai cittadini"

Sulla crisi di governo, che sta agitando da giorni il mondo della politica, il segretario regionale del Pd Paolo Furia ha le idee chiare: "Anche in Piemonte colpisce la differenza tra la posizione dei partiti del centrodestra e quella degli amministratori del centrodestra riguardo la crisi di governo. Se i partiti alzano la posta e sembrano propendere per le elezioni anticipate, non si può non notare come il Presidente della Regione Piemonte, insieme con altri importanti sindaci piemontesi eletti dal centrodestra, invoca un surplus di responsabilità e chiede a Mario Draghi di restare a capo del governo fino a scadenza naturale del mandato - scadenza che poi è tra soli sei/otto mesi".

"Si aggiunge alla voce di Cirio quella del sindaco di Vercelli, del sindaco di Asti, del sindaco di Alba, tanto per fare gli esempi che più saltano agli occhi: tutti esponenti del centrodestra. C’è insomma uno scarto molto interessante. Verrebbe da dire, uno scarto tra chi è accecato dal proprio tornaconto partitico e chi si pone il problema della continuità nell’azione di governo come premessa per il rispetto dei tempi di bandi e progetti concreti sul territorio. Speriamo che anche nel campo del centrodestra la ragionevolezza prevalga”, conclude Furia.

Di parere diverso i Consiglieri regionali (ex M5S) del Movimento 4 Ottobre Francesca Frediani e Giorgio Bertola: "Riguardo a questa ennesima crisi che sta divampando nella torrida estate italiana abbiamo una sola certezza: nessuno sta agendo nell'interesse dei cittadini. Perché, mentre siccità e caldo estremo mettono in ginocchio un Paese già ferito da una crisi sociale ed economica senza fine, va in scena una pantomima vergognosa. Un teatrino in cui Draghi, Di Maio, Conte, Salvini, Letta e Meloni recitano il peggior canovaccio sulla pelle sudata degli italiani. Una recita insipida a cui si è aggregato, senza aggiungere granché al dibattito,  il Sindaco di Torino Lo Russo, con il suo appello per Salvare il Governo".

"Quel che succederà nelle prossime ore con il voto di fiducia al Governo ancora non si sa, ma quel che è evidente è l'ultimo cortocircuito fra i 5 Stelle: un movimento nato per smantellare un sistema e ricostruirlo secondo una nuova visione e con la partecipazione attiva dei cittadini, alla fine si è rivelato autodistruttivo e chiuso nelle sue beghe di potere. Negli anni ha cambiato idea su tutto, ha governato con tutti e contro tutti e ha finito per scegliere come guide le figure più "responsabili" e “governiste”, sacrificando in toto la propria identità. Siamo ai titoli di coda di questo squallido sceneggiato, ne è testimonianza la lunghissima call in remoto in cui anche gli ultimi frammenti di stelle sono andati in frantumi. Forse altri seguiranno Di Maio per finire disciolti nel grande buco nero del grande centro (magari un giorno la Nasa riuscirà a fotografarli). Il vero MoVimento è "qui fuori" da un pezzo, ancora e sempre dalla parte giusta"."Per quanto ci riguarda, però, sappiamo che le grandi battaglie sono ancora in corso e che i cittadini chiedono misure urgenti per contrastare il riscaldamento globale, per sostenere il reddito delle fasce più deboli, per ridare dignità a scuola e sanità pubblica. Misure che solo un nuovo Governo espressione di una maggioranza votata dai cittadini può portare avanti, assumendosi piena responsabilità", concludono i due esponenti del M4O.

comunicato stampa