In occasione dell'Earth Overshoot Day, giornata simbolica in cui le risorse consumate superano quelle prodotte in un intero anno, Rifondazione Comunista manifesta sul Po in tutto il nord Italia schierandosi al fianco della lotta ai cambiamenti climatici portata avanti dal Climate Social Camp e da Fridays for Future.
Presidi in tutto il nord Italia contro la siccità
Questa mattina a Torino, il partito ha organizzato un presidio di protesta sul ponte Vittorio Emanuele I (quello che porta da piazza Vittorio Veneto alla Gran Madre, ndr) per sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche relative alla crisi climatica e la siccità: “Stiamo manifestando - ha dichiarato il segretario provinciale Fausto Cristofari – nel vercellese, a Casale Monferrato, a Pavia, a Ferrara e nel Polesine perché la carenza idrica è un esempio simbolico di ciò che significa la mancanza di interventi sulla transizione ecologica. Con la scusa della guerra si vuole ritornare al carbone, all'infinita produzione di gas e al nucleare”.
"La colpa è del capitalismo"
La giornata scelta non è per nulla casuale: “Il 28 luglio – ha proseguito Cristofari – il pianeta esaurisce le risorse che produce in un anno. Nei paesi poveri come il Burkina Faso tutto questo accade a dicembre, mentre se tutti ci comportassimo come in Italia o negli Stati Uniti avverrebbe già a maggio. I paesi ricchi hanno un meccanismo economico basato su crescita illimitata che non funziona e quel sistema si chiama capitalismo, per questo sosteniamo le iniziative del Climate Social Camp e di Fridays for Future. Dobbiamo superare la sua iniquità perché ne va del pianeta e dell'umanità”.
Una critica alla gestione dell'acqua a Torino
Da Rifondazione, infine, arriva una critica alla gestione dell'acqua a Torino: “Il referendum del 2011 – ha concluso – ha sancito l'acqua come un bene pubblico con un secco no alla remunerazione degli utili provenienti dalle tariffe. Smat è una società per azioni che deve rendere conto ai propri azionisti: invece di reinvestire quegli utili per la manutenzione dell'acquedotto e la riduzione della dispersione idrica, li distribuisce tra i vari comuni. In questo modo l'acqua non è un bene pubblico, a nostro avviso le aziende che la gestiscono dovrebbero diventare speciali con possibilità di controllo”.