Sarà difficile per la Juventus restare all’asciutto di titoli per due stagioni consecutive: questa è solo una delle tante considerazioni a cui si possono attaccare i tifosi bianconeri quando pensano alle prospettive di scudetto 2022/23. Conosciuta per la fame insaziabile di trofei, il famoso «Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta» di bonipertiana memoria, la Vecchia Signora ha diverse frecce nella sua faretra per invertire la rotta del biennio alle spalle e ripartire con un nuovo ciclo positivo dopo l’ultimo scudetto datato 2020.
Innanzitutto, è tornato Allegri, l’uomo dei cinque scudetti e delle quattro Coppe Italia di fila, più due Supercoppe italiane e due finali di Champions League. Certo, è tornato da un anno, ma la scorsa stagione non poteva fare molto di più che accompagnare la fine di un ciclo alla porta, agguantando con le unghie e con i denti la qualificazione alla Champions di quest’anno. La rifondazione è cominciata e questo è il momento di tornare a vincere come i bianconeri sanno fare e con le caratteristiche che li contraddistinguono da sempre: essenzialità, concretezza e consapevolezza della propria forza.
Il mercato è stato buono, qualcuno si spinge a dire ottimo. La vendita del pezzo forte della collezione, De Ligt, ha fruttato un tesoro da reinvestire per rafforzare e in parte svecchiare tutti i reparti; in più, due parametri zero di lusso hanno trovato posto nella rosa: sono la vecchia e amata conoscenza Pogba e il trentaquattrenne Di Maria, che dopo sette anni non ha rinnovato con il Paris Saint-Germain. Ultimo colpo, in prestito dal Marsiglia, Milik, che non vede l’ora di giocare ancora in Italia e porta con sé garanzie di affidabilità e maturità, nonché 20 gol su 36 presenze nell’ultima stagione.
Starà ad Allegri, famoso anche per l’ottima gestione della panchina, riassemblare e rendere squadra una rosa così profondamente rinnovata. Le scommesse Serie A vedono la Juventus tra le favorite per lo scudetto, anche se in prima fila c’è l’Inter, insieme al Milan e alla Roma, che potrebbe essere la sorpresa del campionato. Di certo c’è che i bianconeri non sono abituati a saltare un giro, per così dire, e la voglia di riscatto per una stagione a zero trofei è tantissima. Allegri stesso sa di aver esaurito il bonus: gli è stato permesso un anno di rifondazione, ma ora devono arrivare i risultati e storicamente la Juve è abituata a puntare allo scudetto prima di ogni altra cosa.