Economia e lavoro - 12 settembre 2022, 11:48

Allarme Inps a Torino: "Sedi sotto organico, non riusciamo a rispondere ai cittadini su bonus, TFR, naspi o pensioni"

Manifestazione di CGIL, CISL e Uil: "Da 780 siamo 477. Dove dovremmo essere in 21 siamo in 8. Ma ogni sede è in difficoltà. Siamo al collasso: ci sono pratiche che invece che un mese durano un anno"

Una campanella che suona di lunedì mattina, ma non è quella della scuola: in questo caso è l'allarme che i dipendenti Inps lanciano sulla situazione occupazionale delle sedi torinesi. Per farlo, si sono dati appuntamento davanti agli uffici di via Millio, sotto le bandiere di CGIL, CISL e UIL.

Sotto organico: "Tutte le sedi sono al collasso"

Numeri alla mano, spiegano i sindacati, l’agenzia di San Paolo conta oggi 8 persone rispetto alle 21 che dovrebbero esserci. A Orbassano l’organico oggi è di 12 lavoratori, a Carmagnola sono in 6. Ma pure Chieri, Susa e altri ancora. "Ma tutte le sedi sono al collasso", dicono Vanja Cecchini (Fp Cgil), Vittoria Scuto (Cisl Fp) e Aurora Cosentino (Uilpa).

"L’Inps a Torino ha perso in 4 anni il 30% del personale, eravamo 780 e oggi rimangono in totale 477 addetti: non bastano", dicono ancora i rappresentanti dei lavoratori. "Mentre continuano ad aumentare le pratiche di cui l’INPS si deve occupare, continuano a diminuire i suoi dipendenti".

Un concorso nazionale per 4800 posti è atteso per i prossimi mesi. E dovrebbero arrivare a inizio 2023, "ma poi dipende da quanti saranno destinati qui. Ne servirebbero almeno 400 per tornare in equilibrio, ma sappiamo che non è facile".

A rischio bonus, TFR, naspi e pensioni

Una situazione insostenibile che si traduce ormai nell'impossibilità di rispondere alle fondamentali richieste della cittadinanza - aggiungono i sindacati - che riguardano, spesso, le fasce più deboli della popolazione, richieste che chi lavora in INPS vorrebbe esaudire bene e il prima possibile. Per farlo, però, bisogna esserci". 

I servizi a rischio sono naspi, disoccupazione, TFR, gli ammortizzatori sociali come maternità e non solo, ma anche le pensioni della gestione pubblica. Compresi i famosi 200 euro di bonus. "Pratiche che potrebbero richiedere un mese arrivano a un anno. Nella sede di San Paolo, per gli ammortizzatori sociali, ci sono due addetti in tutto, di cui uno solo sta allo sportello. Oltre al fatto che serve un aggiornamento e adeguamento continuo per rimanere al passo con i tempi. E poi bisogna dare la possibilità di passare le competenze e le conoscenze".

"Non è possibile dare risposte quando si è rimasti la metà del necessario, e certo non sta aiutando una direzione confusa e con poche idee, a partire dalla prevista chiusura della sede di via XX Settembre, alle continue disposizioni che sembrano più il gioco delle tre carte che non i necessari provvedimenti”.