"La mancanza di medici di base nelle valli e nei piccoli Comuni è un’emergenza che non scopriamo certo ora, esiste da anni e su tutto il territorio nazionale. Più volte, quando ero Presidente di ANCI Piemonte, ho incontrato l’allora assessore alla Sanità Antonio Saitta, per trovare soluzioni a una carenza che penalizza tante famiglie nelle zone di montagna e di collina. Non solo si era riusciti ad ottenere risorse per finanziare borse di studio supplementari per i medici di famiglia, ma erano stati avviati interessanti progetti sperimentali in collaborazione con i Comuni (che mettevano a disposizione i locali per gli ambulatori) e studiati meccanismi incentivanti. Mi chiedo perché la Regione Piemonte non abbia voluto dare seguito a quanto fatto durante la Giunta Chiamparino", si domanda il consigliere regionale del Pd Alberto Avetta.
"Si riparta da questi progetti sperimentali e si investa concretamente nella medicina territoriale, a cominciare dagli infermieri di comunità per arrivare alla telemedicina e alla diagnostica a domicilio. Molto è stato avviato in questo campo, ma, anziché ostinarsi a disfare il lavoro dei predecessori (come Cirio e Icardi hanno fatto nell’edilizia sanitaria, per cui oggi non c’è in cantiere nessun nuovo ospedale), bisognerebbe avere l’umiltà e la lungimiranza di riconoscere quanto di buono e utile è stato fatto e proseguire in quella direzione".
Poi il consigliere regionale del Pd affronta un altro tema. "Gli oltre 8 milioni di euro che, grazie al Pnrr, finanzieranno i progetti di Green Communities dell’Unione Montana Valli Orco e Soana e dell’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca sono un’ottima notizia per le nostre montagne. UNCEM ha il grande merito di aver intuito l’opportunità e convincendo il Governo della bontà dell’idea. I nostri territori, finalmente coesi, sono riusciti a vincere i bandi nazionali e a far atterrare risorse davvero significative. Ciò dimostra che quando si fa sistema i risultati si portano a casa. Bisogna ringraziare il lavoro di UNCEM e dei Comuni del Canavese e delle Valli Germanasca e Chisone che hanno vinto nonostante la consueta disattenzione della Regione Piemonte. Purtroppo su temi fondamentali come la crisi energetica ed il cambiamento climatico la Regione continua ad essere inerte, ma fortunatamente il Governo Draghi ha saputo ben gestire l’opportunità offerta dal Pnrr. E il fatto che su 35 progetti, tre siano piemontesi e due interessino le valli torinesi è un segno che i nostri territori sono capaci di lavorare insieme e di raggiungere significativi traguardi".