Pinerolese - 12 ottobre 2022, 11:20

“Quando ho iniziato, noi medici facevamo un po’ di tutto”

L’esperienza del dottor Zante di Perosa Argentina, in pensione da poco, e le complicazioni introdotte dalla burocrazia

Il dottor Domenico Zante

“Quando ho cominciato, verso la fine degli anni Ottanta, non era come oggi... Noi medici facevamo un po’ di tutto: io avevo il mio ambulatorio a Roure, come medico di base, ma avevo anche lo studio dentistico, e facevo visite alla colonia di Pracatinat. Poi fra il 1989 ed il 1990 ho aperto l’ambulatorio anche a Perosa Argentina” ricorda così gli albori della sua carriera il dottor Domenico Zante, 64 anni, in pensione da inizio ottobre.

Più di quarant’anni di carriera, durante i quali si sono susseguiti diversi cambiamenti “E purtroppo tendenzialmente in peggio – sottolinea Zante –. Sono aumentate tantissimo le incombenze burocratiche, addirittura ad un certo punto si trattava di controllare le spese, e quasi scegliere fra l’essere un buon medico, e un medico economicamente accorto”.

La pandemia da Covid-19 ha ulteriormente peggiorato le cose: “La situazione è stata davvero drammatica, e gestita male: ad un certo punto è mancato completamente il rapporto con gli ospedali ed i medici specialisti, così i medici di base si sono trovati ad affrontare un carico di lavoro davvero troppo gravoso, appesantito da tutta una serie di registrazioni ed altri compiti di stampo burocratico, che avrebbero tranquillamente potuto essere assolti da impiegati, magari assunti appositamente, non era assolutamente necessario essere medici, e noi medici avremmo avuto più tempo ed energie per dedicarci ai pazienti”.

Il dottor Zante ha vissuto in prima persona la prima ondata di Covid, poi a marzo del 2021 le sue condizioni di salute non gli hanno più permesso di lavorare: “Ma è stato molto più che difficile anche trovare un sostituto. I medici sono troppo pochi rispetto alla necessità, e in quel momento molti giovani medici erano oltretutto impegnati nelle ‘usca’ (Unità Speciali di Continuità Assistenziale, ndr) per il Covid – ricorda Zante –. Per un po’, sono stato sostituito da mia moglie, la dottoressa Anna Sergi, ma era un carico troppo pesante seguire i suoi pazienti ed i miei, così mi è capitato anche di concordare degli extra, o pagare di tasca mia un appartamento. Se in caso di ferie trovare il sostituto spetta al medico, per malattia, come nel mio caso, avrebbe dovuto occuparsene l’Asl. Ma non riusciva”.

Quando ha potuto, prima di ottenere il pensionamento, è tornato a dare una mano allo Studio Medico Perosa, come in occasione delle vaccinazioni, ma ora Domenico Zante, con la moglie Anna Sergi, si godono entrambi la vita da nonni “Da poco più di un mese è nato Federico, che fa disperare tutti, perché quando non mangia piange. Ma è una meravigliosa e dolcissima disperazione, e spero di avere salute ed energie a sufficienza per vederlo crescere ed occuparmi di lui... Ma devo dire che ora, a parte qualche dolorino, sto decisamente meglio”.

Tatiana Micaela Truffa