Anche buttare la spazzatura si può rivelare difficile per chi è su una sedia a rotelle. Per questo Amiat e Cpd, la Consulta per le Persone in Difficoltà, hanno siglato un protocollo d’intesa per far sì che l'azienda del gruppo Iren sia più inclusiva ed attenta alle esigenze di tutta la cittadinanza, dalla formazione alla comunicazione fino all’offerta dei suoi servizi.
Primo patto
E’ la prima volta a Torino viene sottoscritto un patto simile, che segna l’avvio di una collaborazione da i due enti per realizzare interventi concreti di contrasto alle difficoltà quotidiane delle persone con disabilità e/o socialmente vulnerabili nell’ambito dei servizi connessi ad Amiat. Il primo provvedimento sarà un focus group di confronto, composto da persone con esigenze diverse e convocato ogni qualvolta ci sarà da varare un nuovo servizio creato dall’azienda per far sì di partire in fase progettazione con iniziative e attività già predisposte all’accessibilità
Il collaudatore civico
E chi si trova su una sedia a rotelle, oppure è sordo o cieco farà da tester ad un prodotto o ad nuovo modo di raccolta rifiuti. Un “Collaudo Civico”, come spiega il Direttore CPD Giovanni Ferrero. “Grazie all’introduzione di questo nuovo modus operandi, - aggiunge - lanciato dal progetto Disabilità in rete al cui sito www.disabilitainrete.info è possibile far pervenire la propria candidatura”. “Ai “collaudatori” – aggiunge - è richiesto sia di fare un resoconto puntuale laddove vengano riscontrate delle criticità, sia di lavorare insieme agli enti pubblici e agli altri soggetti attivi del territorio per far sì che fin dall’inizio si lavori in un’ottica inclusiva”. “Come azienda – sottolineano la Presidente e l’AD Amiat Paola Bragantini e Gianluca Riu – condividiamo gli obiettivi dell’ Agenda della Disabilità e questo Protocollo è solo il primo passo verso una collaborazione sempre più concreta sui problemi".