Cultura e spettacoli | 20 novembre 2022, 10:54

Le Schiene di Schiele: "Abbiamo una spiccata ironia ma scherzare non ci piace affatto" [INTERVISTA]

Vede la luce il progetto nato a Torino durante un aperitivo in Santa Giulia, che culmina nel 2021 con la pubblicazione dell'ep "L’Abbandono". "Oggi facciamo una musica che definiamo Post Alternative"

Le Schiene di Schiele: "Abbiamo una spiccata ironia ma scherzare non ci piace affatto" [INTERVISTA]

Il loro nome può sembrare uno scioglilingua o far presupporre una forte passione per l’arte e non sbaglierete nello scegliere la prima o la seconda suggestione. Le Schiene di Schiele sono un gruppo nato tra il caos strisciante di Torino e gli ampi riverberi della Valsusa. Si definiscono utilizzando una non-definizione, quella di Post Alternative. Genere che, nel suo essere tutto e niente allo stesso tempo, riesce a raggruppare la torrenziale moltitudine degli ascolti musicali dei suoi membri del gruppo in un unico fiume di suono. Il primo Ep de Le Schiene di Schiele esce nel 2021 e si chiama L’Abbandono, questo lavoro gli ha permesso di calcare differenti palchi sia come headliner che come spalla di artisti importanti. Il nuovo singolo, uscito ieri, è un dialogo allucinato e allucinante tra due personaggi dell'universo di Dostoevskij che però vivono in un’epoca successiva allo scrittore.

Come si sono formati Le Schiene di Schiele?

D: Il progetto nasce a Torino durante un aperitivo in Santa Giulia. Segue una serie di grezzissime prove fatte nell'appartamento di Francesco, dove abbiamo capito di avere gli stessi interessi musicali e un simile approccio culturale alla vita. Neanche un anno dopo abbiamo inglobato Andrea come batterista, da lì ci siamo sempre più consolidati come band e soprattutto come famiglia.

Il nome del progetto voleva essere uno scioglilingua o siete appassionati di arte?

G: Entrambe le cose: è nato come gioco di parole, ma è anche una dichiarazione di intenti. Amiamo l’arte in tutte quante le sue forme ed espressioni e ciascuno di noi quattro la inserisce a suo modo nella propria vita e nella musica che facciamo.

Cosa ispira la scrittura dei vostri brani?

A: Dal punto di vista strumentale abbiamo sempre avuto un approccio molto naturale, tendenzialmente basato sull’improvvisazione e vedere quello che esce fuori. Capita che a qualcuno venga l’ispirazione per un brano per conto suo e poi ci si lavora insieme. A volte funziona e il pezzo piano piano viene fuori, ma capita anche che quello a cui si lavora non convinca a pieno e venga scartato. Sicuramente i nostri ascolti incidono su quello che ci viene da suonare, ma sono talmente tanti e variegati che viene difficile individuare una radice comune. I testi invece sono suggestioni di Francesco e nascono principalmente dalle sue letture del momento, qualunque cosa lo colpisca ha la possibilità di diventare parte di una canzone.

Come vi descrivereste a un ascoltatore che non vi conosce?

Siamo una band dalla spiccata ironia ma non ci piace affatto scherzare. La nostra è l'ironia della tragedia greca. Ci piace pensare che le nostre canzoni possano far presagire scenari catastrofici nei momenti più insospettabili e soprattutto evocare delle immagini che in qualche modo mettano in moto la psiche di chi ci ascolta.

Tra poco uscirà il nuovo singolo “Schadenfreude”, quale storia racconterà?

F: È un dialogo allucinato e allucinante tra due personaggi dell'universo di Dostoevskij, ambientato però in un'epoca successiva all’autore. Il tutto si svolge in una camera da letto, la stessa che ospita gli ultimi drammatici momenti di "L'Idiota". Non dirò altro perché detesto le esegesi.

La vostra Torino musicale e non.

F: Ciascuno di noi vive Torino in maniera differente poiché ognuno di noi vive a diversa distanza dal capoluogo. Io vivo in pieno centro, per me è uno stimolo continuo e bisogna stare attenti a non farsi trascinare nei vortici urbani. Daniele è di Avigliana, lui può stare con un piede in due scarpe, vive la città ma con i ritmi che si sceglie lui. Andrea e Jack invece sono dell'alta Valsusa, per loro la città è una chimera divoratrice e forse hanno ragione loro.

News, live in programma, appuntamenti.

Il singolo è il primo di una serie di uscite che speriamo avranno una certa regolarità. Siamo rimasti chiusi troppo tempo in sala a comporre e registrare dunque ora dobbiamo uscire dal guscio e bussare alla porta dei vari locali. Abbiamo già alcune situazioni interessanti in cantiere anche se per ora non possiamo dire di più se non di tenere gli occhi puntati sui nostri canali social.

Federica Monello

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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