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Cultura e spettacoli | 10 dicembre 2022, 07:00

Edoardo Sanguineti e gli altri: alla Gam una mostra racconta legami, collaborazioni e amicizie del poeta

Fino al 17 febbraio nella Wunderkammer oltre 40 opere di artisti suoi contemporanei affiancate alle sue poesie

mostra Edoardo Sanguineti

Edoardo Sanguineti, alla Gam una mostra racconta legami e amicizie del poeta

L’arte e la poesia di Edoardo Sanguineti sono le protagoniste della nuova mostra “Il volto del poeta” allestita nella Wunderkammer della GAM.

Protagonista della contemporaneità

Poeta, regista, romanziere, sceneggiatore e tanto altro, Sanguineti è stato  tra i maggiori protagonisti e interpreti della contemporaneità. La mostra, aperta fino al 17 febbraio, raccoglie diverse opere, tra cui alcuni ritratti, che gli amici artisti avevano dedicato al poeta. 

Un momento celebrativo che si inserisce nel programma dl iniziative di “SanguiNetwork: ritratto del secolo breve”, Progetto di Rilevante Interesse Nazionale promosso dal Centro Interuniversitario Edoardo Sanguineti del Dipartimento di Studi Umanistici presso l’Università degli Studi di Torino.

In mostra fino al 17 febbraio

Attraverso una selezione di opere della collezione privata di Casa Sanguineti, si ricostruiscono le amicizie e le collaborazioni dell’autore con alcuni tra i più celebri artisti a lui contemporanei. E così sono presenti più di 40 opere eseguite, tra gli altri, da Emilio Vedova, Enrico Baj, Pietro Cascella, Ugo Nespolo, Carol Rama, ciascuna affiancata da un testo di Sanguineti che evoca lo stretto rapporto di amicizia e il sentimento fraterno con gli artisti. 

Frammenti di saggi, poesie e sonetti

Si tratta di frammenti di saggi, poesie, sonetti ma anche curiosi e divertenti giochi di parole costruiti sui nomi degli artisti. Se talvolta è l’arte a trarre ispirazione dai suoi versi e dalle sue prose, in altri casi è lo scrittore a dedicare poesie e pagine critiche agli amici artisti. 

Per Carol Rama ad esempio scrive: “Mi piace supporre […] che Carol rappresenti egregiamente il caso dell’artista che prova un brivido di spaventato sbalordimento dinanzi al primo materializzarsi del proprio immaginario più profondo, e a lungo studia, in faticoso esorcismo, di raffreddarlo, di aggirarlo, di proiettarlo neutralizzato in una catena di soluzioni equivalenti, ma rese controllabili e sopportabili”.

Chiara Gallo

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