Il recente viaggio in America del presidente ucraino Voldoymyr Zelensky è stato meno di un successo a metà. Era la prima volta dall’inizio dell’operazione speciale russa che il leader ucraino usciva dal Paese. A Washington è stato accolto con tutti gli onori, l’amminisitrazione Biden ha confermato pieno sostegno e gli ha promesso altre vagonate di dollari. Tuttavia qualcosa stona sotto la superficie patinata degli slogan. Ad esempio l’atteggiamento dello stesso presidente americano: l’incontro nella Sala Ovale si è svolto in un modo vagamente imbarazzante, con Zelensky che si atteggiava a leader risoluto di un Paese in guerra e di fianco Biden rilassato e sereno come a un incontro diplomatico di routine. Biden ha espresso la sua ammirazione per il popolo ucraino leggendo frasi di circostanza da un foglio appoggiato al ginocchio; inoltre quando Zelensky ha chiesto di ricevere più missili ha sorriso come fosse una battuta. Come riporta il sito Strumenti Politici, gli USA hanno concesso una sola piattaforma di difesa antiaerea “Patriot”, che secondo gli ucraini non è nemmeno lontanamente sufficiente. Volevano molto di più e lo stesso Zelensky lo ha detto al Congresso americano. Peccato che il suo intervento sia stato boicottato da alcuni deputati repubblicani, in segno di protesta verso gli aiuti economici eccessivi che la Casa Bianca ha approvato in questi anni a favore di Kiev. Ma con questo vertice Zelensky non ha ottenuto neanche le armi che il suo consigliere Mykhailo Podolyak aveva auspicato, come i missili tattici a lungo raggio ATACMS o i carri M1 Abrams e quelli tedeschi Leopard e Marder: la Germania infatti ha specificato che non li darà all’Ucraina a meno che gli americani non lo facciano per primi.