In assenza di familiarità per patologie eventualmente riscontrate durante la Visita alla prostata sottolinea l’ urologo possiamo dire che i 40 siano l’età giusta per iniziare a fare visite.
Ed esami per la prevenzione maschile delle patologie più frequenti dell’età adulta e della terza età. ipertrofia prostatica benigna (aumento del volume della prostata) e tumore alla prostata, insieme a calcolosi renale e infezioni urinarie, infatti aumentano con l’avanzare dell’età e non sempre si manifestano con sintomi chiari. il tumore della prostata, per esempio, resta asintomatico, cioè senza sintomi, fino a quando non è già diffuso in metastasi, mentre l’iperplasia prostatica benigna, nella fase iniziale, può manifestarsi con alterazione del flusso e frequenza minzionale, cioè a urinare, talvolta bruciore, e può essere curata con farmaci e attenzione allo stile di vita.
Pertanto, le visite periodiche per la prevenzione, che prevedono visita urologica con esplorazione digito-rettale ed ecografia, permettono di intercettare e intervenire precocemente su eventuali patologie e sintomi in fase iniziale».
Ogni quanto fare i controlli, te lo dice l’urologo prevenzione non significa solo andare una volta dall’urologo. «visite, esami e controlli di prevenzione tengono conto anche dei fattori di rischio della persona – sottolinea l’esperto -. la familiarità al cancro della prostata, ovvero la presenza in famiglia di papà o un fratello in terapia o guariti dal tumore prostatico, richiede controlli di prevenzione già dai 45 anni, con psa ed ecografia. se per un soggetto sano e con basso rischio di tumore prostatico, i controlli periodici dai 40 anni possono essere ogni 2 anni, la frequenza dei controlli può aumentare in caso di obesità, abitudine al fumo di sigaretta, presenza di patologie o diabete, tutti fattori che aumentano il rischio di patologie tumorali e disturbi della funzione sessuale».
La visita urologica ha un’organizzazione analoga a quella della maggior parte delle visite specialistiche e prevede le seguenti fasi: presentazione reciproca e introduzione della problematica che ha portato il paziente all’attenzione dello specialista raccolta anamnestica, durante la quale l’urologo raccoglie tutti i dati medici utili dal paziente. si prende inoltre visione degli esami di laboratorio, radiologici e delle eventuali visite eseguite presso altri specialisti.
Il paziente deve, quindi, portare con sé tutta la documentazione medica rilevante e la terapia assunta quotidianamente esame obiettivo sia generale sia specialistico. quest’ultimo comprende l’ispezione dei genitali alla ricerca di condizioni patologiche (ad esempio fimosi, ipotrofia dei testicoli, varicocele, condilomi) e – ove sia opportuno – l’esplorazione digito rettale della prostata eventuali esami strumentali (ecografie, ecocolordoppler e/o uro flussometria se richieste o ritenute utili), previa adeguata preparazione se necessaria colloquio finale. si riepiloga il quadro clinico e si espongono le ipotesi diagnostiche e delle proposte terapeutiche.
Si spiegano i punti ritenuti poco chiari dal paziente o che necessitano approfondimento prescrizioni farmacologiche, consigli comportamentali e consegna del referto, con le informazioni utili per ricontattare il medico (es. indirizzo e-mail) e per il follow-up visita prostata: come si svolge? la prostata è immediatamente anteriore al retto.
la fascia di denonvilliers, una membrana resistente ma relativamente sottile, è l’unica struttura che separa il retto dalla prostata. per tale ragione, è possibile tastare il versante posteriore della ghiandola prostatica semplicemente con un dito introdotto attraverso l’orifizio anale. si tratta di una procedura normalmente indolore, eccetto nei casi di patologie infiammatorie in atto al momento della visita.