A dicembre 2022 Sestriere ha festeggiato i 90 anni di stazione sciistica, ma la convinzione di chi ci opera e vive il territorio è che si debba aumentare la ricettività turistica per fare un ulteriore salto di qualità. ‘Piazza pinerolese’ ha intervistato il presidente della Sestrieres Spa Giovanni Brasso e Cesare Quaranta, allenatore di I livello di sci alpino e presidente dello Sci club Pragelato, per riflettere sui decenni trascorsi e sul futuro.
Dagli Agnelli ad Icon
La stazione è nata con la costruzione, per volontà del Senatore Giovanni Agnelli, nel 1931, della funivia Alpette-Sises, entrata in funzione il 18 gennaio dell’anno dopo. Sarà proprio la famiglia Agnelli, con la sua finanziaria Ifil a segnare la prima parte di questa lunga storia. Nel 1984, la Sestrieres Spa mette sotto il suo cappello le prime due società che gestiscono impianti di risalita nelle località limitrofe, lanciando il progetto Vialattea. Nel 2006, poi, il timone passa in mano alle famiglie Brasso e Perron Cabus, che a loro volta, il 22 gennaio 2022, cedono la società al fondo Icon Infrastructure Partners V per 90 milioni di euro, che conserva il ruolo di presidente a Giovanni Brasso.
Brasso: “Il presente è come me lo auspicavo”
“Fino a 20 anni fa gli impianti non erano distribuiti in modo razionale. Noi abbiamo portato avanti un percorso di accorpamento delle stazioni e di riorganizzazione – premette Brasso, che ha fatto il suo primo stagionale nel 1974 –. Il nostro impegno è stato principalmente razionalizzare la logistica, per avere impianti con un carico di persone quasi ottimale. Tanto che impianti in sofferenza non ne abbiamo”. Negli anni il presidente ha visto un numero crescente di sciatori sulle piste del comprensorio di Sestriere, “compatibilmente alle condizioni nivologiche. Quando nevica di più, ovviamente c’è maggior appeal”.
Un tema d’attualità quello dei centimetri di neve, perché questa stagione, sinora, non ha potuto contare sulla ‘dama bianca’ e le prospettive di precipitazioni invernali, alla luce dei cambiamenti climatici, non fanno ben sperare. Ciononostante Brasso si mostra fiducioso: “Sestriere ha una caratteristica importante: ha un territorio fantastico. E questa è la sua garanzia per il futuro – argomenta –. La maggior parte delle piste sopra i 2mila metri ed esposte a nord. Quindi credo che potrà affrontare serenamente i prossimi 40 e 50 anni”. Se guarda al passato, inoltre, è soddisfatto del presente: “Si può sempre fare meglio, ma credo che i risultati si vedano e io mi auspicavo un’evoluzione della stazione sciistica come quella che si è verificata”. Per lui, però, ci sono ancora margini di miglioramento a livello di sistema: “Ritengo che sia importante lavorare molto su qualità ospitalità e après-ski. Ci vogliono locali accoglienti, strutture con spa e così via, per affiancare il miglioramento del comparto sciistico”.
Quaranta: “Una realtà al passo con i tempi”
L’importanza di lavorare sulla ricettività e sull’offerta turistica è un elemento che mette in luce anche Quaranta: “Io penso che in futuro si debbano aumentare i posti letto e le attività per i turisti, perché Sestriere è uno dei posti più belli per sciare e attira persone da ogni parte del mondo”. Secondo lui le evoluzioni di questi decenni provano che “Sestriere ha saputo stare al passo con i tempi. Sulle Alpi hanno chiuso centinaia di stazioni, sia perché la neve non raggiunge quote più basse, sia perché è diventato complicato gestire gli impianti e garantirne la sicurezza”.
Lui è del 1957 e ha un legame speciale, di famiglia, con il paese e le sue piste: “Il mio primo stagionale l’ho fatto un paio di anni dopo la mia nascita e ho vissuto il passaggio dallo sci ‘pionieristico’ a quello di massa, seguendo anche l’evoluzione dei materiali”. Quel che è cambiata, nei decenni, è la tipologia di utenti. Un tempo c’erano famiglie con la seconda casa che veniva ‘tramandata’ di padre in figlio. Inoltre il piazzale era pieno di pullman degli sci club. Ora, invece, oltre a chi sale in macchina, c’è molta clientela degli alberghi e turisti dall’estero. Proprio per questo motivo, Quaranta ritiene importante aumentare l’offerta di accoglienza per rispondere all’interesse che si registra.