Ci sono il cavallo, la foglia, il fiore, l’uomo con lo zaino, l’arcobaleno di mani e un cuore sulle pagine di un libro. Sono le immagini che i ragazzi del Centro diurno Pegaso hanno scelto per fissare il ricordo dei deportati vigonesi in piastrelle di argilla, che sono state inaugurate stamattina, sabato 28 gennaio.
Il Comune le ha inserite nella pavimentazione di piazza Palazzo Civico, vicino al monumento dei caduti. “Cinque sono dedicate a uomini e una alle donne vigonesi che hanno vissuto il tragico periodo della seconda guerra mondiale – riepiloga l’assessore comunale alle Politiche sociali Tiziana Oggero –. È solo una prima parte del lavoro, perché si aggiungeranno altre piastrelle per ogni deportato del paese”.
I nomi sono stati tratti in ordine alfabetico dal capitolo 12 del secondo volume ‘Tragiche memorie’, curato dal gruppo di ricerca ‘’L Rubat’ di Piscina e dal vigonese Francesco Suino, studioso di storia locale, scomparso nel dicembre 2021.
Il progetto ‘La voce nei Colori’ è partito nel gennaio 2022 dal Centro diurno del Ciss di Pinerolo, in collaborazione con il Comune, e ha coinvolto la cooperativa La Testarda e lo scultore vigonese Elio Garis, che ha dato una mano per realizzare le piastrelle di argilla.
Il fiore è stato ideato da Michele Grimaldi e dedicato a Vittorio Balocco, l’arcobaleno di mani è di Michela Sciarrino in ricordo di Giovanni Bernero, il cavallo di Roberto Flogna è per Leodario Galliana, la foglia di Sergio Bunino per Luigi Gallo, l’uomo con lo zaino per Giovanni Bartolomeo Eandi e ‘Memorie nel cuore’ di Sciarrino per le donne di quell’epoca.
Per chi volesse approfondire il significato delle opere, è stato affisso un cartello che ne spiega il senso e riassume il progetto.