Attualità - 23 febbraio 2023, 15:57

Un anno di guerra di Ucraina, un anno di accoglienza grazie a CasaOz, Sermig e Ugi

Creata un rete di accoglienza e dare una risposta pronta e immediata alle famiglie che sono giunte a Torino

Un anno di guerra di Ucraina, un anno di accoglienza grazie a CasaOz, Sermig e Ugi

Ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, i commenti e le esperienze di alcune realtà del Terzo Settore torinese che si sono coinvolte nell’accoglienza di famiglie con bambini malati oncologici: CasaOz, Sermig, Casa Ugi. Supportati anche da Reale Foundation e da Adisco sezione Piemonte, si sono attivati fin dai primi giorni del conflitto per creare un rete di accoglienza e dare una risposta pronta e immediata alle famiglie che sono giunte a Torino, così da permettere loro di essere ospitati in luoghi ‘sicuri’ e rasserenanti e al contempo di ricevere cure e terapie presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita, dove in particolare sono stati seguiti dalla Professoressa Franca Fagioli, Direttore di Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti, e dal suo team medico.

 

“Abbiamo accolto l’invito ad occuparci dei piccoli ospiti e delle loro mamme che sono giunti da Odessa un anno fa con l’obiettivo di farli sentire un po' come a casa – dichiarano Enrica Baricco e Marco Canta, presidente e vice-presidente di CasaOz . Abbiamo conosciuto tante cose di loro in questo anno e la nostra CasaOz è diventata un po' anche la loro casa. Tante volte ci hanno detto che sarebbe stato meglio che fossero venuti qui per vacanza e non per affrontare la doppia tempesta della malattia e della guerra. A distanza di un anno possiamo gioire dei progressi dei bambini nelle cure ma non altrettanto per la situazione del conflitto. CasaOz con la sua quotidianità che cura continua ad essere una risorsa per loro e per le altre famiglie che arriveranno. Di sicuro siamo molto contenti della rete che si è creata attraverso il progetto tra noi associazioni ma anche con l’Ospedale e le istituzioni. Questa rete è la dimostrazione che insieme si possono affrontare anche sfide difficili integrando le risorse e le capacità di ciascuno”.

 

“È stato un anno di attese, di dolore, ma anche di speranza – dice Ernesto Olivero, fondatore del Sermig. “L'accoglienza all'Arsenale dell'Armonia, che ha sede nell’ex Eremo dei Camaldolesi di Pecetto Torinese, è stata una delle facce del progetto "Uniti per l'Ucraina" che ci ha permesso di essere testimoni di un movimento di solidarietà commovente: centinaia di migliaia di persone pronte a donare e mettersi in gioco per dare una mano. In poche settimane il Sermig è riuscito ad inviare oltre 1500 tonnellate di aiuti alimentari e farmaci nelle zone del conflitto. Accogliere i bambini e le loro famiglie è stata la naturale conseguenza.”

 

Marcella Mondini Segretario Generale UGI OdV, sottolinea “E’ stato un anno intenso che ci ha messi di fronte all’urgenza di
accogliere famiglie gravate dalla guerra e con i figli seriamente
malati. Grazie ad una rete di collaborazione che si è creata in fretta
abbiamo tutti potuto rispondere al meglio per dar loro una casa e ogni
tipo di assistenza utile a farli sentire abbracciati e sicuri. Grazie a
Casa Giglio, alle Dimore San Giovanni, all’Associazione Oncologica
Pediatrica OdV, a Don Franco, ai Salesiani per il sociale e alle
istituzioni della Città, oltre ad una forte collaborazione con i medici
del Regina Margherita siamo convinti di aver offerto il meglio alle
famiglie Ucraine in grave difficoltà. In questo anno, passato accanto a
loro, abbiamo imparato a conoscere la loro cultura anche grazie
all’incessante lavoro della mediatrice culturale che li ha aiutati a
comunicare e a farsi comprendere. I bambini si sono adeguati presto e
con il gioco hanno fatto amicizia con altri bambini creando situazioni
di leggerezza e allegria. Noi con tutta la rete continueremo ad esserci
per loro accogliendo altre famiglie fino a quando non tornerà la pace”.



 

 

“Ad un anno di distanza dall’arrivo dei primi pazienti provenienti dall’Ucraina – ha spiegato la Professoressa Franca Fagioli, - possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto e che continuiamo a svolgere con loro. Abbiamo offerto da subito ai pazienti e alle loro famiglie una presa in carico a 360°che ha coinvolto medici, infermieri, psicologi e altri professionisti in ambito assistenziale. L’intenso lavoro clinico ha permesso ai bambini e ai ragazzi di proseguire le terapie oncologiche in un ambiente sicuro e protetto prevedendo sempre per tutti supporto psicologico, sociale e assistenziale. Il più importante aiuto è stato quello ricevuto da parte delle case di accoglienza che hanno saputo prendersi cura dei nostri pazienti facendoli sentire a casa nonostante le forti criticità del periodo. Per tutte le famiglie sono stati previsti percorsi di alfabetizzazione mentre per i fratellini e per i pazienti off therapy è stato possibile riattivare il percorso scolastico in presenza presso le scuole del territorio torinese. Per alcuni genitori invece, sono stati pensati percorsi di re-inserimento lavorativo grazie alla rete di professionisti che si è creata attorno all’Emergenza Ucraina. Il tutto con l’obiettivo di aiutare queste famiglie ad integrarsi nella nuova realtà”. 

comunicato stampa