Saldi contrastati, a Torino e provincia. Domani si arriva al traguardo delle vendite promozionali, ma le rilevazioni sono anche piuttosto differenti nelle loro letture.
Bilancio amaro per Confesercenti: calo tra 10 e 15%
Per Confesercenti, per esempio, il bilancio è piuttosto amaro, con un calo dal 10 al 15% (se si ragiona di periferia). Colpa di inflazione e crisi economica, che hanno penalizzato soprattutto l'abbigliamento e, in modo minore, la calzature.
“È stata – dice Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, l’associazione dei commercianti abbigliamento e calzature – una delle stagioni peggiori degli ultimi anni: subito dopo la pandemia avevamo riscontrato una ripresa, ma ora siamo tornati alla calma piatta. Ma le difficoltà – precisa – non sono limitate ai saldi. Purtroppo, è almeno dall’autunno scorso che le vendite vanno a rilento, comprese quelle del periodo natalizio: negli ultimi tre mesi del 2023 sono diminuite di almeno il 10%. Molti di noi hanno retto alle difficoltà soltanto perché non hanno mai cessato di praticare sconti dal periodo del black friday in poi, ma ciò ha drasticamente ridotto i nostri guadagni. D’altra parte, solo così abbiamo potuto far fronte alle spese di gestione e ai pagamenti dei fornitori. Questa flessione prolungata della spesa è un fenomeno soltanto torinese: i colleghi di altre città, Milano prima di tutto, mi raccontano di risultati ben più soddisfacenti dei nostri”.
Preoccupazioni anche per il prossimo autunno-inverno
La riduzione delle vendite (compreso il “polmone finanziario” tradizionalmente rappresentato dai saldi) e dei margini comporta per le imprese minore liquidità da destinare agli acquisti futuri. “Molti esercenti – confermano gli agenti di commercio associati alla Fiarc-Confesercenti – stanno limitando gli ordini per la prossima stagione autunno-inverno (che si fanno in questo periodo), sia a causa della scarsa disponibilità di denaro, sia perché una parte della merce è rimasta invenduta, sia perché temono che il trend negativo dei consumi non sia finito: ci aspettiamo una contrazione del 20% degli ordinativi. Il che provoca un danno anche a noi, che incasseremo meno provvigioni”.
Ascom meno negativa: "Numeri in leggere crescita"
Meno negativa invece la lettura dei saldi da parte di Ascom Confcommercio. "La percezione dei nostri associati non è cosi negativa - dice Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia - e a livello nazionale il dato è in crescita di circa il 5%. Certo dipende molto da negozio a negozio, da quanta ricerca si fa, di quanto ci si mette in gioco e di quanto si prova a spingere la propria attività. Ma non c'è un clima negativo in assoluto".