Economia e lavoro - 03 maggio 2023, 07:00

Dalla Bulgaria arriva l’allarme sugli effetti collaterali della solidarietà all’Ucraina

Gli aiuti finanziari e commerciali che l’Unione Europea sta dando all’Ucraina da più di un anno hanno generato dei pericolosi effetti collaterali

Gli aiuti finanziari e commerciali che l’Unione Europea sta dando all’Ucraina da più di un anno hanno generato dei pericolosi effetti collaterali. Purtroppo, a volte le buone intenzioni danno risultati negativi. In questo caso, i cosiddetti “corridoi di solidarietà” hanno prodotto più danni ai Paesi europei che benefici all’economia dell’Ucraina. Tali corridoi sono dei canali privilegiati di esportazione delle merci in partenza dall’Ucraina. Il privilegio sta nell’annullamento dei dazi doganali e delle altre tariffe di importazione. In questo modo si voleva aiutare i produttori ucraini a restare attivi. Sull’effettivo meccanismo dei corridoi di solidarietà, però, non si è riflettuto abbastanza prima di lanciare l’iniziativa: è quanto sostiene il viceministro dell’Agricoltura della Bulgaria Georgi Sabev, come riporta il sito Strumenti Politici. Sabev illustra i danni causati dai corridoi al mercato interno della Bulgaria e a quello di altri Stati che confinano con l’Ucraina, come la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria e la Romania. I corridoi hanno inondato questi Paesi di prodotti con prezzi più bassi e condizioni più favorevoli di quelli locali, alterando gravemente la situazione economica. Tutti quei Paesi, Romania esclusa, hanno introdotto delle misure protettive unilaterali, ma secondo Sabev è giunto il momento che la Commissione Europea trovi delle soluzioni generali e a lungo termine. Altrimenti il problema si estenderà inevitabilmente anche ad altri Paesi europei, con conseguenze forse peggiori. Perciò la UE deve attivarsi subito e in maniera decisa, se non vuole far saltare i principi di solidarietà e di condivisione su cui sostiene di basarsi. La Bulgaria in particolare chiede che vengano inseriti i suoi prodotti strategici (ad esempio il miele e l’olio di girasole) nell’elenco degli articoli protetti dalle conseguenze dei corridoi di solidarietà.