"Invitiamo la Ministra Eugenia Roccella a presentare il suo libro con l’Associazione radicale Adelaide Aglietta. Un gesto fortemente simbolico che si inserisce nella solidarietà alla ministra dopo le contestazioni che rappresentano un indebolimento della democrazia e della libertà di espressione e che hanno impedito di fatto lo svolgersi della presentazione del libro". Così i Radicali Aglietta commentano quanto successo sabato al SalTo, con un gruppo di manifestanti Extinction Rebellion che ha contestato la ministra.
"Il Salone è il tempio della cultura"
"Il Salone del Libro è il tempio della cultura e la contestazione ha privato alla ministra di presentare il suo volume e a tutti coloro che avrebbero voluto ascoltarla di farlo, senza contare i problemi sul palinsesto causato dalle problematiche sulle successive presentazioni. A ruoli invertiti sarebbe successo il putiferio e si sarebbe gridato alla censura fascista. Tutto questo ovviamente non giustifica l’atteggiamento di Augusta Montaruli, del quale siamo ormai abituati e su cui non serve nemmeno commentare - dichiarano i coordinatori dell’Associazione Andrea Turi, Giorgio Maracich e Lorenzo Cabulliese – il libro della Ministra Roccella, 'Una famiglia radicale", parla di una storia familiare e personale che si incastra in un tratto della lunga e complessa storia radicale e, solo nel finale del libro, un accenno del cambiamento che ha investito l’autrice e che l’ha condotta poi ad idee politiche antitetiche a quelle condotte oggi dai radicali".
Grimaldi e Ravinale: "Problema di tenuta democratica se si rischiano 4 anni per aver contestato"
Ma le polemiche non si placano. Ed è proprio da sinistra che arrivano i commenti del vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi e la capogruppo di Sinistra Ecologista a Torino, Alice Ravinale: "Davvero stiamo discutendo del fatto che la contestazione di sabato avrebbe impedito alla Ministra Roccella di tenere la sua conferenza? Come se potesse esserci un problema di libertà di parola per un ministro! L’ipotesi di reato per cui sono state denunciate 29 persone sarebbe violenza provata. Se la notizia fosse confermata, saremmo di fronte a un fatto di inaudita gravità: se un privato cittadino può rischiare quattro anni di carcere per aver contestato con le parole un’esponente del governo in carica c’è un enorme problema di tenuta democratica".
"La Ministra ha dichiarato che l'obiezione non rappresenta un ostacolo all’interruzione di gravidanza, quando sono almeno 30 le strutture sanitarie in Italia con il 100% di obiettori di coscienza, più o meno 50 quelli con una percentuale superiore al 90% e oltre 80 quelli con un tasso di obiezione superiore all’80% - proseguono Grimaldi e Ravinale. -. Di fronte a parole che addirittura negano la realtà non si dovrebbe neanche fischiare?".