La Reale Mutua non si chiamerà Auxilium. Almeno, non per il momento. Ora è ufficiale, sancito dalle parole di entrambe le parti coinvolte. In queste settimane, infatti, erano due le direzioni in cui si stava muovendo la squadra di basket che ha riacceso gli entusiasmi a Torino.
Il parquet di Treviglio da una parte, dove sabato 27 maggio comincia la serie di semifinale per tentare la scalata in A1 di basket. Le scrivanie e i telefoni dall'altra, dove in questi giorni sono andati avanti i confronti e le discussioni per aggiungere un nuovo (vecchio) tassello al mosaico della pallacanestro torinese.
Stop alle trattative
E se nei play off la speranza è di andare avanti il più possibile, sull'altro fronte è arrivato un brusco stop. Che appare senza grossi margini di manovra, almeno in questo momento.
Erano infatti in corso confronti e colloqui per valutare la possibilità di riportare al Palazzetto, insieme alle casacche gialloblu, anche lo storico marchio Auxilium, che ha accompagnato le pagine più gloriose della palla a spicchi sotto la Mole. Ma questo accordo non si è trovato, anche se le due parti si congedano senza scintille e acrimonia.
Le puntate precedenti
Dopo i disastri del recente passato, il marchio Auxilium è diventato di proprietà della famiglia Asti, cui fu donato da Giovanni Persico, presidente dell'Alter'82 Piossasco, che lo rilevò per una questione affettiva e diede mandato di custodirlo proprio a coach Gianni Asti, all'epoca responsabile tecnico della società di Piossasco, per quasi dieci anni. Una figura di garante, insomma. Con la scomparsa del tecnico - cui è intitolato il PalaRuffini - il marchio è gestito dal Comitato Promotore Auxilium Torino, ma al momento non esiste una squadra che lo possa esibire sul petto e nella denominazione.
Da qui, l'ipotesi (con tanto di trattative appena concluse) di allacciare un rapporto con Basket Torino Reale Mutua, nata da una costola di Sassari, mentre la precedente esperienza della Pms (nata dalla fusione tra Moncalieri e San Mauro e diventata poi Fiat) era naufragata dopo l'epoca Forni e il suo fallimento nel 2019. Peraltro, proprio in epoca Forni, nel 2015 il marchio Auxilium ricomparve per un breve periodo sulle casacche torinesi, per poi tornare nel cassetto dopo la pronuncia del Tribunale.
Mancato accordo
I colloqui tra Basket Torino e Comitato Promotore Auxilium Torino non hanno però portato a un accordo. Situazione sancita da un comunicato congiunto arrivato in queste ore: "Nonostante le reciproche aperture e disponibilità, (le parti, ndr) hanno constatato che non sussistono ancora le condizioni necessarie per condividere un progetto comune". E ancora: "Si augurano vicendevolmente un futuro di soddisfazioni e di successi, unite nell'obiettivo comune di fare il meglio per la pallacanestro torinese e non escludendo in futuro di trovare le sinergie che oggi non è stato possibile individuare".
Insomma, uno spiraglio rimane aperto. L'amministratore delegato di Basket Torino, Loredano Vecchi, sottolinea: "Con il Comitato promotore abbiamo avuto scambi di vedute sullo stato della pallacanestro, in particolare di quella torinese, molto proficui e su diversi temi, sia nell'analisi che nel merito delle cose da fare, c'è una visione comune. Purtroppo la situazione, diciamo ancora fluida, del comitato che non ha ancora una personalità giuridica autonoma, ci ha impedito di entrare decisamente nel merito delle questioni tecnico-economiche. Vedremo in futuro".
E il presidente di CPAT, Massimo Pianotti aggiunge: "Ringraziamo Basket Torino per lo scambio di opinioni e riflessioni sulla pallacanestro e sullo stato attuale e potenziale di un progetto comune spaziando su diversi temi, sia nel merito che nelle competenze. Oggi purtroppo non si è riusciti a entrare nelle questioni organizzative e di sviluppo comune. Vedremo in futuro”.
Ora che scenari? Magari la serie A, magari Collegno
Insomma, una bella discussione, ma nulla di più. Sfuma quindi l'ipotesi di un abbraccio tra presente e passato del basket a Torino, magari con la presenza nella compagine societaria di una voce che potesse parlare a nome di Auxilium. Ma il futuro è tutto da scrivere.
Ragionamenti da fare in attesa di capire come andranno i play off della Reale Mutua, innanzitutto (sognare la massima serie non è vietato, anche se Treviglio e magari Cantù appaiono delle corazzate). Ma anche guardandosi attorno. Perché il mondo della pallacanestro torinese storicamente è vivace e ribolle di nuove idee, iniziative e sogni. Si vocifera con sempre maggiore insistenza, per esempio, di una crescente ambizione da parte di Collegno, che vanta una squadra in serie C gold e 40 anni di storia sotto le plance del territorio.
Si parla di interessi, di sogni, di progetti. Torino conosce bene queste sensazioni, abbinate a una passione che è sempre stata fortissima, anche negli anni più bui. Per ora sono voci, vedremo se - dopo il fischio finale della partita - ci saranno dei tempi supplementari.