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Attualità | 26 maggio 2023, 11:53

Coldiretti e Smat insieme per discutere del potabilizzatore a servizio dell'Acquedotto Valle Orco

Durante l'incontro, valutata anche l'ipotesi di utilizzo delle acque di scarico a fini irrigui

Coldiretti e Smat insieme per discutere del potabilizzatore a servizio dell'Acquedotto Valle Orco

Una delegazione della Coldiretti di Torino, guidata dal Presidente Bruno Mecca Cici, e con il Direttore Coldiretti Torino Andrea Repossini, ha incontrato il Presidente SMAT, Paolo Romano, e l’Amministratore Delegato, Armando Quazzo per approfondire alcune tematiche relative alla realizzazione del potabilizzatore a servizio del Grande Acquedotto della Valle Orco e per valutare congiuntamente l'ipotesi di utilizzo delle acque di scarico a fini irrigui.

In riferimento alla grande infrastruttura rappresentata dal nuovo Acquedotto della Valle Orco: il ponte sul torrente Orco sarà realizzato come previsto da progetto e, accogliendo le richieste di Coldiretti, verrà utilizzata, a seguito di verifiche tecniche, la strada interpoderale indicata dal Comune di Locana, rendendola carrabile.

Le particelle espropriate per la realizzazione del potabilizzatore e non occupate integralmente saranno destinate a fienagione o altro uso agricolo a seguito della stipula di una specifica convenzione con gli agricoltori interessati e sarà inoltre concordata l’attività di SMAT per il rifacimento delle canalizzazioni irrigue obsolete.

Nel corso dell’incontro è stato poi affrontato il tema del riuso delle acque dei depuratori per scopi irrigui, a decorrere dal 26 giugno 2023 entreranno infatti in vigore le disposizioni del Nuovo Regolamento Europeo per il riuso in agricoltura.

l regolamento sul riutilizzo dell'acqua, applicabile dal prossimo giugno, stabilisce le prescrizioni minime uniformi in materia di qualità dell'acqua per il riutilizzo sicuro delle acque reflue urbane trattate a fini irrigui.

SMAT, che a Castiglione T.se gestisce il più grande impianto di depurazione centralizzato a servizio della città di Torino e dell’area metropolitana torinese, sarebbe in grado di garantire una cospicua quantità di acqua che oggi restituisce al fiume Po.

L’azienda potrebbe fornire 100/120 milioni di m3 di acqua all’anno per i quali però è necessario valutare i costi di trattamento da sostenere al fine di renderla idonea all’utilizzo in agricoltura e anche affrontare il tema della predisposizione di bacini di raccolta e di reti per distribuirla.

comunicato stampa

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