GenDx ha ottenuto dall'Università di Torino una licenza per il suo metodo di rilevamento di DNA rilasciato dalle cellule dell’organo trapiantato nel sangue dei pazienti sottoposti a trapianto. Per monitorare l’insorgenza di episodi di rigetto acuto dopo il trapianto, i pazienti vengono sottoposti a biopsie tissutali, tecniche invasive e rischiose che richiedono anestesia, oltre ad essere molto costose. I ricercatori UniTo hanno sviluppato un metodo che richiede solo un campione di sangue venoso per monitorare il rigetto del trapianto.
Il metodo si basa sulla tecnica della droplet digital Polymerase chain reaction (dd-PCR) ed è migliore delle biopsie in termini di costi, tempi di esecuzione e livello di sensibilità. Il test, sebbene sia stato inizialmente sviluppato per i pazienti sottoposti a trapianto di polmone, apre la strada a trapianti di altri organi solidi.
"Unire le conoscenze di UniTo sul DNA libero circolante con quelle di GenDx sulla tipizzazione del DNA mediante Next Generation Sequencing e real-time PCR nel contesto dei trapianti di organo solido offre un enorme potenziale per sviluppare prodotti che possano predire precocemente il potenziale rigetto degli organi trapiantati. Siamo entusiasti della collaborazione con UniTo, che porterà a nuove opzioni per un monitoraggio accurato dei pazienti trapiantati", ha dichiarato Wietse Mulder, CEO di GenDx.
"Siamo lieti di iniziare questa nuova collaborazione con GenDx ed entusiasti di vedere che un'idea di ricerca del nostro gruppo possa andare avanti e, auspicabilmente, diventare un kit. Il nostro obiettivo ora è di procedere con i passi necessari a ottimizzare il nostro metodo per validarlo in coorti più ampie di pazienti, lavorando in stretta collaborazione con un'azienda leader nel campo della diagnostica molecolare per i trapianti", ha aggiunto la Prof.ssa Silvia Deaglio del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute UniTo.