Numeri che migliorano, ma che non coinvolgono tutti con lo stesso entusiasmo. E' questa la reazione di Cna Piemonte alla luce dei dati diffusi ieri da Unioncamere sull'andamento congiunturale regionale dopo il primo trimestre 2023.
Numeri positivi, ma che segnano un certo confine tra grandi e micro imprese. E che trovano teste che scuotono anche di fronte alle ricette. "La produzione industriale segna una vistosissima separazione tra micro imprese e grandi imprese: mentre le micro imprese crescono solamente dello 0,6%, le grandi crescono del +3,2% - dice Delio Zanzottera, segretario regionale di Cna Piemonte -. Abbiamo ascoltato con attenzione la relazione e i commenti degli Istituti di Credito che ci dicono che le micro imprese devono essere aiutate a crescere. Non siamo d’accordo: CNA Piemonte è fermamente convinta che la micro impresa non abbia un bisogno sostanziale di crescita dimensionale, bensì che debba essere aiutata a fare rete per poter competere sui mercati nazionali e internazionali, per poter usufruire di bandi altrimenti difficilmente accessibili, per potersi espandere economicamente. La visione per cui una micro o piccola impresa debba necessariamente diventare grande è sostanzialmente irrealizzabile e va contro la natura stessa del tessuto imprenditoriale piemontese e nazionale".
"Come dichiarato da importanti studi economici la competitività tra grandi imprese rende poco - conclude Zanzottera - ciò che rende oggi è la collaborazione e la condivisione. Un tessuto produttivo fatto di microimprese che hanno fatto grande il made in italy deve essere valorizzato per continuare a essere strategico per la crescita del Paese a livello nazionale e internazionale”.