Economia e lavoro - 17 giugno 2023, 07:00

Ucraina, tensioni e scambi di accuse fra politici, generali e presidenza

L’immagine di un governo saldo che Zelensky ha portato in giro per l’Europa non corrisponde pienamente alla realtà

L’immagine di un governo saldo che Zelensky ha portato in giro per l’Europa non corrisponde pienamente alla realtà. Scorre infatti cattivo sangue fra lui e i principali esponenti militari che avevano ottenuto l’incarico dal suo predecessore Poroshenko. E l’avvicinamento alla data teorica delle elezioni a primavera 2024 comincia ad alimentare i rancori di alcuni e le ambizioni di altri. A Zelensky non viene risparmiata l’accusa di voler fare fuori politicamente i possibili avversarsi di un certo livello. A parlare così è l’ex generale Krivonos, che imputa al presidente di aver cancellato dalla scena pubblica il comandante in capo delle Forze ucraine Zaluzhny. Quest’ultimo effettivamente non compare in pubblico da tre settimane e si vocifera addirittura che sia morto. Krivonos ha detto che Zelensky sta di fatto programmando come avverrà la sua successione, anche se non è chiaro se vorrà restare in carica o passare il potere a un suo delfino. L’ex generale ne ha parlato in un’intervista al deputato del Parlamento ucraino Geo Leros, che faceva parte del partito fondato da Zelensky, ma che poi ne è diventato un acceso contestatore. Come riporta il sito Strumenti Politici, nel 2021 aveva guadagnato fama per aver clamorosamente mostrato il dito medio al presidente durante una seduta parlamentare. Un altro fronte della lotta politica interna riguarda i due servizi di intelligence, quello militare e quello legato al Ministero della Difesa. Budanov, a capo di quest’ultimo, è oggi al centro di un’accusa di favoreggiamento dell’espatrio di un deputato di Kiev sotto inchiesta per corruzione. Il politico non ha fatto rientro in Ucraina e Budanov, molto presente sui social, respinge ogni addebito. Anzi ha pubblicato un breve video in cui rimane fermo e silenzioso: l’intento è quello di invitare gli ucraini a tacere per non rovinare i piani della controffensiva.