Gli studenti del team H2politO del Politecnico di Torino si sono aggiudicati il terzo posto nelle gare della Shell Eco-marathon, storica competizione dedicata all’innovazione e alla mobilità sostenibile, che si sono svolte nel Circuito Paul Armagnac di Nogarò, in Francia.
Il team, che alla competizione era presente con 32 giovani universitari, ha dovuto competere contro 126 squadre da 26 paesi del mondo. Gli studenti hanno preso parte alle gare su pista nelle categorie “Prototype” e “Urban Concept”, consistenti in 10 giri del circuito, per una distanza totale di 16 km, da percorrere in un tempo massimo di 38 minuti con il minor consumo di carburante possibile.
Nella prima categoria, dedicata ai prototipi a fuel cell a idrogeno, gli studenti hanno raggiunto il podio con IDRAzephyrus, che ha registrato un consumo di 795.99 km/m3, equivalente a 2370 km/L di benzina. Il veicolo è infatti stato studiato per poter raggiungere ottime prestazioni, grazie alla propulsione che avviene tramite un motore elettrico DC da 200 W alimentato da una fuel cell a idrogeno da 500 W ed ha una struttura caratterizzata dall'ampio utilizzo di materiali leggeri come la fibra di carbonio e le leghe di alluminio per tutti i componenti meccanici., che hanno consentito di avere una massa a vuoto di soli 32 kg.
Il team H2politO si è aggiudicato il terzo posto anche nella categoria Urban Concept a combustione interna. Il team ha partecipato con JUNO, un’auto monoposto alimentata a biotenanolo con motore endotermico ad iniezione diretta da 50 cc. Il veicolo è riuscito a raggiungere l’incredibile consumo di 254.93 km/L.
Con JUNO, gli studenti del Team hanno anche conquistato il terzo posto nella competizione Autonomous Urban Concept, dedicata ai veicoli a guida autonoma. L’ottimo risultato è stato raggiunto grazie alle numerose modifiche implementate quest’anno: un nuovo sistema di guida autonoma che lo rende in grado di verificare la distanza dagli oggetti nel proprio campo visivo e un’unità di calcolo NVIDIA Jetson che processa i dati acquisiti e li utilizza per eseguire un path-planning. In aggiunta, gli studenti hanno partecipato ad una business presentation, nella quale è stato richiesto di esporre, ad un panel di giudici esperti, sia il funzionamento del sistema di guida autonoma in tutte le sue componenti, che la sua possibile implementazione su larga scala per la definizione di un nuovo sistema di mobilità.
“Tornare a gareggiare a Nogarò dopo l’ottimo risultato della scorsa edizione è stata una grande emozione. – ha commentato la Prof.ssa Massimiliana Carello, Faculty Advisor del Team al Politecnico di Torino – Per i ragazzi del Team riuscire a confermare i risultati dell’anno passato è stata una sfida molto importante e hanno sempre lavorato per risolvere i problemi che, come sempre, nascono durante una competizione. Il nuovo prototipo IDRAzephyrus si è dimostrato un degno erede di IDRAkronos, il veicolo precedentemente sviluppato, e ha ottenuto un ottimo consumo, ma avrà ancora occasione di mostrare il suo vero potenziale. Una grande sorpresa, invece, è stata JUNO che ha subito una notevole evoluzione, dimostrando che le modifiche implementate hanno permesso di migliorarne l’efficienza e i consumi. Sono molto soddisfatta degli ottimi risultati ottenuti dalla squadra, e il Team è già proiettato verso la Shell Eco-Marathon del 2024”.
“Shell Italia è orgogliosa di tutti i ragazzi che si sono messi in gioco dimostrando determinazione, spirito di squadra, creatività e capacità di innovare. – Ha dichiarato Valeria Contino, Responsabile Relazioni Esterne di Shell Italia – I nostri complimenti, naturalmente, vanno ai ragazzi italiani del team H2politO, che hanno ottenuto un risultato eccellente per il secondo anno consecutivo”.
Shell Eco-Marathon
La Shell Eco-marathon è la più importante competizione per l’innovazione nella mobilità e si svolge ogni anno in Europa, America e Asia e coinvolge studenti e studentesse delle materie STEM provenienti dai tre continenti, con l’obiettivo di fornire agli studenti un’esperienza formativa, in cui abbiano la possibilità di portare sul campo il bagaglio di conoscenze e le nozioni acquisite durante i loro percorsi di studi, occupandosi della fase di progettazione, realizzazione fino al portare in pista un veicolo in una competizione dal carattere internazionale, con l’opportunità di confrontarsi con loro pari provenienti da tutto il mondo. Un progetto che in Italia è rilevante anche in termini di rappresentanza femminile: negli ultimi anni, infatti, si è registrata una crescita della partecipazione di studentesse, sempre più numerose sui percorsi formativi STEM.