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Attualità | 17 luglio 2023, 14:52

A Torino stop (o quasi) al taglio dell'erba in alcuni prati: "Favoriamo la biodiversità"

La proposta della capogruppo di Sinistra Ecologista Ravinale. Minoranza all'attacco

erba alta

A Torino stop (o quasi) al taglio dell'erba in alcuni prati: "Favoriamo la biodiversità"

Dopo Milano, anche a Torino l'erba dei prati e di altre aree verdi verrà tagliata meno. La motivazione? "Favorire il percorso naturale della fioritura e non danneggiare le popolazioni di insetti impollinatori", così come "tutelare la biodiversità e aumentare la resilienza climatica". È quanto spiega una proposta di mozione presentata dalla capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale, che chiede di mappare i prati, valutando zona per zona dove posticipare gli sfalci al termine della fioritura. 

"In molte zone - ha spiegato - c'è una presenza di pesticidi elevata e la città si trasforma in un ambiente favorevole per gli insetti, con l'erba alta ancora di più".

"Chiediamo anche - ha aggiunto Ravinale - l'inserimento d nuove specie di piante, che possono avere un ruolo importante per aumentare la resilienza climatica". Una strada, quella di ridurre e ricalibrare gli sfalci, già percorsa appunto da Milano e anche Settimo Torinese. E che all'ombra della Mole dovrebbe concretizzarsi nel 2024. 

Pd: "In mezzo all'erba alta i rifiuti" 

Ma non tutti, anzi pochi - tra le file della maggioranza e della minoranza - sono favorevoli all'idea. "È importante la biodiversità - ha sottolineato la capogruppo del Pd Nadia Conticelli - ma l'erba che vediamo alta in alcuni punti sono erbacce che crescono più di altre". E come ha sottolineato l'esponente dem, le zone dove gli steli raggiungono le ginocchia si sono trasformate in discariche a cielo aperto. "In alcune aree - ha spiegato - adesso deve passare l'Amiat, perché in mezzo all'erba all'alta ci sono rifiuti, come nel caso delle rotonde via Cigna. Siamo concordi con l'avviare una sperimentazione, ma bisogna farlo con i passaggi giusti, perché anziché la biodiversità si favorisce degrado". 

Il cronoprogramma 

Dal punto di vista degli interventi, il Comune ha terminato il primo sfalcio su tutta Torino. In questi giorni si sta impostando il calendario del secondo, mentre il terzo ed ultimo verrà fatto da settembre iniziando dai cortili delle scuole, che dovranno essere in ordine per l'avvio dell'anno scolastico.

E con il passare degli anni sono notevolmente diminuiti i soldi per accendere tosaerba e decespugliatori: se nel 2008 Palazzo Civico aveva stanziato dieci milioni di euro, quest'anno sono stati messi sei milioni di euro, che ora verranno integrati con mezzo milione di euro aggiuntivo da destinare alle Circoscrizioni. In quindici anni si sono persi tre milioni e mezzo di euro. 

Russi (M5S): "Torino sembra una giungla" 

E la minoranza ha attaccato duramente la proposta di Ravinale. Il capogruppo del M5S Andrea Russi ha sottolineato come da settimane "Torino sembri una giungla" con sempre "più numerose segnalazioni dei cittadini che si lamentano dell’erba ormai altissima e dei ritardi negli sfalci, segno evidente dell’incuria e del degrado che affliggono praticamente tutti i quartieri".

"Ci sarebbe da ridere - ha poi aggiunto sull'atto della maggioranza - se non fosse tutto vero, ma purtroppo è emblematico del modo che ha questa Giunta di non affrontare i problemi" .

Minoranza e maggioranza all'attacco 

"Io le buche nelle strade le lascerei - ha ironizzato il consigliere di Fratelli d’Italia Enzo Liardo - perché creano occupazione per i meccanici".

"I cittadini - ha aggiunto il vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao - si lamentano quotidianamente dell'erba alta: ci ritroveremo con un sacco di parcelle di animali che devono essere operati in clinica per gli insetti e il Comune risarcira. Sarà l'ennesimo caso di comunicazione non ottima coi cittadini". E anche dalla maggioranza non hanno risparmiato gli affondi: "È necessario - ha spiegato il capogruppo dei Radicali Silvio Viale - garantire gli sfalci in tutte le aree possibili di Torino: questo è parte dell'aspetto urbanistico e di gradevolezza di una città". 

Tresso: "Interpretare il verde in maniera differenziata" 

"Nei contenuti - ha replicato l'assessore al Verde Francesco Tresso - questa mozione richiama una posizione più che condivisibile. Bisogna fare attenzione a non confondere l'adeguarsi alla politica europea, con la volontà di ridurre la cura città" .

"Una maggior tutela della biodiversità non richiede meno risorse, anzi. Torino ha il 40% di verde, che può essere interpretato con criteri differenziati: bisogna solo comunicarlo bene, ma è una direzione giusta da prendere". 

Tresso ha poi fatto alcuni esempi: "Se parliamo del pratone del Valentino non possiamo tenere l'erba alta, ma ci sono alcune zone ad esempio della Pellerina dove si può fare questa distinzione. Certo è complesso abituarsi a vedere alcune aree con più naturalità, che non è solo sintomo di cattiva gestione".

Cinzia Gatti

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