Attualità - 26 luglio 2023, 13:52

Nuovi limiti per la qualità dell'aria, l'Ordine dei Medici di Torino sostiene la direttiva europea: "Interventi non più rinviabili"

Il presidente Giustetto: "Al di là dei costi sanitari, i danni per le imprese e per i cittadini causati dall’emergenza climatica, dalla siccità alle alluvioni, sono evidenti"

La nuova direttiva sulla qualità dell’aria proposta dalla Commissione europea, che contiene limiti più restrittivi per la misurazione di polveri sottili e di biossido di azoto e maggiormente adeguati alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, va nella direzione di prevenire ulteriori danni per la salute dei cittadini e di ridurre l'impatto negativo degli inquinanti sul mutamento climatico.

Come Ordine dei Medici di Torino, dunque, e in accordo con quanto fatto nei giorni scorsi dal Consiglio nazionale FNOMCeO, "sosteniamo la proposta della Commissione europea e chiediamo di mettere in atto con urgenza provvedimenti volti al contenimento delle emissioni per garantire la sostenibilità ambientale e tutelare il benessere delle persone. Queste misure sono necessarie in particolare nella Pianura Padana, l'area che presenta le maggiori problematiche a causa delle condizioni meteorologiche e geografiche. Recenti studi, condotti nell'ambito del progetto Life-PrepAir proprio sulla Pianura Padana, individuano però tra i fattori responsabili dell’inquinamento da polveri sottili: la combustione di combustibili fossili per riscaldamento e alimentazione degli impianti industriali; il trasporto stradale; l’agricoltura e gli allevamenti intensivi".

"Recentemente alcune regioni del Nord Itala, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, hanno chiesto all’Unione europea di rivedere le nuove soglie fissate dalla proposta, per i rischi che queste comporterebbero per le attività produttive e per la difficoltà nel rispettare tali limiti – sottolinea il presidente dell’Ordine Guido Giustetto -. Noi invece crediamo che ulteriori interventi a difesa della sostenibilità ambientale non siano più rinviabili, sia a tutela della salute, perché l’European Environmental Agency stima che in Italia oltre 50.000 morti premature siano causate dall’inquinamento, sia a beneficio dello stesso sistema economico: al di là dei costi sanitari, i danni per le imprese e per i cittadini causati dall’emergenza climatica, dalla siccità alle alluvioni, sono evidenti. Anche dal punto di vista dell’economia è meglio programmare e governare il cambiamento piuttosto che subirne i danni".

La direttiva proposta dalla Commissione europea prevede di raggiungere entro il 1° gennaio 2030 nuovi standard sulla media annua e sulla media giornaliera di Pm10 nell’aria e riduce il numero dei superamenti dei limiti consentiti in un anno. Introduce inoltre la misurazione della media giornaliera e l’istituzione di una soglia di superamenti annui anche per il Pm2,5 e per il biossido di azoto oltre ad abbassare la soglia della media annua da rispettare.

comunicato stampa