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Politica | 03 agosto 2023, 19:18

Caos reddito di cittadinanza, a Torino diecimila persone rischiano di perderlo: “Pericolo aggressione per i servizi sociali”

I numeri resi noti dall’assessore ai Servizi Sociali, Rosatelli: salvi 6.115 nuclei famigliari. “In altri Comuni chi ha perso il rdc si è presentato dai sindaci con le taniche di benzina”

Caos reddito di cittadinanza, a Torino diecimila persone rischiano di perderlo: “Pericolo aggressione per i servizi sociali”

Sono 10.000 le persone che rischiano di perdere il reddito di cittadinanza a Torino. Un numero non certo, solo stimato, ma che preoccupa e non poco Palazzo Civico. Perché la tensione sociale è sempre più alta in tutta Italia e gli effetti potrebbero presto toccare anche il capoluogo piemontese.

L’Anci e i Comuni si sono mobilitati, perché sono capitati episodi di cittadini che vanno dal sindaco con la tanica di benzina dicendo che gli hanno tolto il reddito di cittadinanza e che vogliono dare fuoco al suo ufficio” è il monito dell’assessore ai Servizi Sociali Jacopo Rosatelli.

A Torino un episodio simile non è mai accaduto finora, ma il pericolo che accada è dietro l’angolo, come spiegato dallo stesso Rosatelli: “Di norma i nostri servizi sociali sono sottoposti quotidianamente a situazioni di grande tensione, con gente che dà in escandescenze o agisce violenza verbale e fisica contro gli operatori. Qualcuno arriva anche alle porte dei miei uffici”. 

Per il momento quello che è certo è che continueranno a percepire il reddito di cittadinanza 6.115 nuclei familiari: 3.172 sono nuclei che hanno al loro interno minori, disabili e over 60. I fragili. Fino a fine anno per loro il rdc è garantito. A questi, si aggiungono 2.289 nuclei senza fragili, per i quali è stata già caricata l’analisi preliminare sulla piattaforma GEPI dei Servizi sociali garantendo in tal modo la prosecuzione della misura fino a dicembre 2023.

Il resto è un buco nero, fatto di dati nazionali che si sovrappongono a quelli regionali, ai centri per l’impiego e non solo. Di certo il potenziale è di 10.000 persone, che sono quelle iscritte al Centro per l'impiego. 654 sono le domande di cui, al momento, non è stato possibile accertare e certificare la condizione che determini il mantenimento della misura.

Divisa anche la politica torinese. “Se ci sono persone che possono lavorare, dobbiamo porci la domanda di come farle lavorare non di come assisterle con un’altra tipologia di sostegno” ha affermato Simone Fissolo (Moderati). Più preoccupata Tiziana Ciampolini (Torino Domani): “Le persone non sono pacchi. I nostri servizi sociali sono sotto organico: come possono assicurare, al di là della loro professionalità e dedizione, i necessari approfondimento delle situazioni?”. Se Russi e Sganga hanno fortemente criticato la decisione del Governo e il modo in cui la sospensione del reddito è stata comunicata, in difesa di Meloni si sono schierati i consiglieri di centrodestra.

Andrea Parisotto

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