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Attualità | 06 agosto 2023, 17:40

Quando cambiare significa accogliere e includere: la Casa del Quartiere di San Salvario

La storia degli ex bagni municipali

casa del quartiere di san salvario

Quando cambiare significa includere: Casa del Quartiere di San Salvario

Costruito tra il 1900 e il 1910 su progetto dell'ingegner Camillo Dolza, l'edificio sito tra le vie Morgari, Valperga Caluso, Belfiore e Saluzzo all'inizio della sua storia era la sede dei bagni municipali e dei lavatoi. 

Collocato precisamente al civico 14 di via Oddino Morgari, esso è, come numerosissimi altri edifici di Torino, un esempio di stile Liberty, con i decori floreali che circondano il portone d'ingresso e quelli che adornano il cornicione, costituiti da rane e conchiglie. 

Nel corso della loro storia i bagni municipali furono anche colpiti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, nell'autunno del 1942 e nell'estate del 1943. Essi causarono la parziale distruzione dell'edificio, con crollo di soffitti e muricci di un piano causato dalla bomba incendiaria, mentre la parte restante del fabbricato riportò anche il distacco degli infissi. 

Tra il 2003 e il 2005 gli ex bagni municipali hanno cambiato la loro destinazione d'uso, con la progettazione della Casa del Quartiere e la costituzione dell'Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario onlus, che annovera 27 associazioni e numerosi altri enti, con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita del quartiere dal punto di vista economico, sociale, culturale ed ambientale. 

Tale progetto nacque con il patrocinio di tale Agenzia di concerto con Città di Torino, Fondazione Vodafone, Compagnia di San Paolo, Circoscrizione 8 e un gran numero  

di altri enti, e fu realizzato grazie allo stanziamento di finanziamenti e alla compartecipazione della stessa Città di Torino ai costi di ristrutturazione. 

La ricerca dell'immobile presso il quartiere, non avendo dato frutti tra gli edifici di pertinenza comunale perché ritenuti non idonei, venne orientata verso quelli privati. Gli edifici visionati furono, oltre a quello di via Morgari che vinse il progetto, anche quelli di largo Saluzzo 34 e via Lombroso 16-18. 

In risposta ad un bando al fine di ottenere fondi per progetti in ambito multiculturale, l'Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario onlus presentò alla Fondazione Vodafone il progetto "Convergente, Casa del Quartiere". Quest'ultima stanziò 439.000 euro dando così avvio al progetto. 

Attualmente la Casa del Quartiere di San Salvario, costituita da due piani fuori terra, piano interrato e cortile per un totale di circa 1000 mq, ospita diversi servizi quali una caffetteria, una ciclofficina, un ufficio co-working, una banca del tempo, un orto, una sala riunioni, diversi sportelli informativi e spazi d'ascolto. È sede di laboratori artistici, corsi di danza, musica, canto, lingue e informatica. Vi si possono anche organizzare feste, conferenze, spettacoli ed anche progettare corsi ed attività da svolgere. 

Insomma, la Casa del Quartiere è un punto nevralgico di scambi di attività e di persone, un luogo aperto e multiculturale entro il quale poter arricchire sè stessi e gli altri.

Federica De Castro

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