Il teatro è, per eccellenza, il luogo dei sogni e delle emozioni.
Nel momento in cui ci sediamo sulle poltroncine rosse, si spengono le luci e gli artisti calcano le sue tavole, veniamo trasportati altrove e ci identifichiamo in questo o quel personaggio. A quel punto iniziamo a sognare di vivere ciò che viene portato in scena, perché talvolta siamo insoddisfatti della nostra vita o desiderosi di realizzare qualcosa in più.
E allora, quale luogo più adatto proprio delle pareti esterne di un teatro per creare il muro dei desideri?
A Torino, infatti, ce n'è uno adiacente al prospetto laterale del Teatro Colosseo, precisamente in via Giorgio Bidone 32/A all'angolo con via Madama Cristina, realizzato da Andrea Spoto, proprietario della struttura.
Meglio conosciuto come il muro "Before I die", esso raccoglie da anni i desideri, i sogni e i propositi più disparati, da quelli più seri e impegnati a quelli più goliardici e "leggeri": superare la maturità, non voler più sentirsi soli, avere senso nella vita, donare un organo, viaggiare molto, diventare ricchi.
Così il nero, colore prevalente di questa installazione e simbolo per antonomasia della fine della vita, sta progressivamente coprendosi per lasciar spazio ai colori delle riflessioni di passanti che si trovano lì per caso o di chi sceglie, di proposito, di fermarsi a riflettere fissando nero su bianco, come nella più bella ed intensa delle istantanee, le proprie aspirazioni ed aspettative per il futuro.
Bastano un gessetto e una lavagna a cambiare la vita di una persona?
Probabilmente no, ma se imprimere un qualcosa nel tempo e nello spazio può spronare ad impegnarsi, come per tener fede ad una promessa fatta a sé stessi o a chi ci è accanto, perché non farlo?
La vita va vissuta appieno, e i progetti e desideri per il futuro ci aiutano a non dimenticarcene!