Il mercato immobiliare nel 2023 e oltre, secondo gli esperti del settore, sarà in flessione a causa della concomitanza di diversi fattori. Questa situazione porta con sé alcune conseguenze da tenere a mente per chi ha una casa libera e stia valutando in che modo ottenerne una rendita. Un immobile libero a disposizione comporta opportunità di guadagno interessanti, ma se non viene sfruttato nel modo più adeguato alle circostanze attuali rischia di diventare invece causa di spese anche importanti. Cerchiamo di capire, allora, quali strategie si potrebbero rivelare vincenti nel panorama del mercato immobiliare del 2023.
Calo previsto per le compravendite immobiliari
Dopo le fasi più acute della pandemia, che avevano portato a un congelamento del mercato, la ripresa ha superato le aspettative degli analisti con una forte e rapida espansione. Oltre al desiderio di acquistare un’abitazione più confortevole, questa situazione è stata favorita da un accesso al credito agevole e da un aumento dei soldi risparmiati nel corso della pandemia.
Secondo Nomisma, il rallentamento che si è già notato alla fine del 2022 dovrebbe protrarsi nel 2023 e oltre, in parte come reazione alla crescita appena citata, e in parte per un mutamento notevole delle circostanze geopolitiche ed economiche. Il fattore che più ha influito sul calo delle compravendite è, secondo gli esperti, l’inflazione. Insieme alla diminuzione del valore reale del denaro hanno avuto un impatto le politiche monetarie e l’aumento dei tassi di interesse, che ha reso i mutui inaccessibili per un gran numero di persone che devono quindi rinunciare, per il momento, all’idea di comprare casa. L’inflazione contribuisce, inoltre, a una diminuzione dei prezzi di vendita. A un valore nominale in lieve aumento, infatti, corrisponde un valore reale che, per il 2023, rappresenta un -4,8% rispetto all’anno precedente.
Tenendo conto delle circostanze ora descritte, cercare di vendere una casa libera potrebbe non essere la migliore scelta di investimento possibile, almeno per il 2023.
Affitti brevi in crescita
Un settore del comparto immobiliare che sta attraversando un periodo di crescita è invece quello degli affitti brevi a scopo turistico. In particolare, la domanda sta aumentando a un ritmo molto più rapido rispetto all’offerta: le possibilità per chi ha un immobile libero, se situato in una zona a interesse turistico, sono quindi buone. Al tempo stesso, aumentano i servizi che si occupano di gestione di affitti brevi per conto dei proprietari, semplificando l’avvio e le operazioni necessarie per mantenere una casa vacanze. Questa opzione è da valutare, quindi, se si ha a disposizione una casa o un appartamento in città d’arte, località balneari o lacustri, zone di interesse culturale o naturalistico e così via. Le cifre riguardanti il turismo in Italia per il 2023 sono più che incoraggianti e mostrano un aumento previsto per tutte le regioni del Paese, offrendo una sicurezza in più per chi stia prendendo in considerazione questa opzione.
Cresce il mercato delle locazioni
Al rallentamento delle compravendite fa fronte un aumento riguardante il mercato delle locazioni. Ciò si può in parte spiegare con le difficoltà, già menzionate, di accedere al credito e comprare casa nel 2023: l’alternativa è ripiegare su un affitto. Da questo deriva un aumento dei canoni che ha raggiunto il +3,6% nel 2022 e per il 2023 si prevede del +5,5%. Mettere il proprio immobile sfitto a disposizione per locazioni a lungo termine, quindi, è un’altra opzione valida e adatta in particolare a coloro che possiedono una proprietà inadatta agli affitti a scopo turistico, per posizione o condizioni. Sebbene il prezzo degli affitti a lungo termine sia minore rispetto a quelli brevi, la maggiore stabilità è un vantaggio.