Innamorato di Torino. E Torino, di fatto, pazza di lui. E’ una dichiarazione d’amore quella che Piero Armenti, influencer, imprenditore e mente dietro il successo de Il mio viaggio a New York regala al capoluogo piemontese.
In città per promuovere il suo libro, con un firma copie alla libreria Mondandori di piazza Castello, Armenti è stato letteralmente travolto dall’affetto dei fans. Un affetto ricambiato, visto che Piero è rimasto piacevolmente stupito da Torino.
“Mi ha sorpreso, anche se un po’ me lo sentivo: spesso in questi anni mi chiedevano di venire qui, ho tanti follower torinesi. E abbiamo deciso di fare il firmacopie qui: devo dire che, vista la fila fuori, non mi aspettavo un afflusso cosi grande”.
Ci dici un pregio di questa città? Cosa ti ha colpito?
“E’ una delle poche città italiane vivibili, perché non ha un afflusso turistico così grande che la rovina. Ho fatto passeggiate bellissime e pensato che se dovessi tornare in Italia, Torino è una città che non escluderei. Mi piace per il suo equilibrio: locali, cucina, passeggiate. E’ una bella città”.
Una cosa che potrebbe migliorare?
“Ieri sono andato al cocktail bar di Piano 35, c’era poca vibes. Gli serve elettricità. Penso a giovani che rendano viva la notte dei torinesi”.
Torino collabora con New York per rilanciare la sua immagine. Pensi che abbia bisogno di una campagna di promozione?
“Io credo che nei prossimi anni Torino troverà un flusso turistico pari ad altre città, non so se questa calma rimarrà tale. Credo di no. Le cose belle non mancano: la Mole, il Museo Egizio, quello dell’Auto e del cinema. E’ una città cosi importante per la storia europea, è impossibile che non abbia un grande afflusso di turisti.
E ieri ti sei sbilanciato, gli hai dato un voto alto.. dieci.
“Sì. Venivo da Roma, dove non riuscivo a camminare perché ogni locale è pensato per i turisti. Non mi piace quando una città cambia la sua pelle per adattarsi ai flussi di massa. Torino ha una sua anima, non l’ha persa: ed è una cosa preziosissima”.
Se dovessi promuoverla tu, come hai fatto con New York, da dove partiresti?
“Partirei dalle sue strade, dai suoi portici. Dal Po. Le piazze immense, piazza Vittorio. Ogni volta che cammini ti dà una sensazione di grandezza.
Senti, concedimi una battuta. Si parla di Juventus in vendita: non è che ci sei dietro tu? (Piero è un grande tifoso del Napoli)
“Non ci sono io dietro, senza dubbi. Ho cercato lo stadio quando sono salito in cima al grattacielo. Io non sono simpatizzante juventino, si sa…".