In Italia è emergenza per lo sbarco quotidiano di centinaia di migranti a Lampedusa. E la premier Giorgia Meloni annuncia la creazione di "nuovi Cpr, che verranno realizzati in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane".
Rosatelli: "No a concentrazioni"
Una posizione che trova contrario l'assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli, che chiarisce: "La gestione dei flussi può e deve essere diversa dall'attuale, nell'interesse dei migranti e della società che accoglie".
"I numeri complessivi - aggiunge - non sono da "invasione" o da "emergenza". I problemi nascono dalle concentrazioni eccessive in luoghi specifici, come Lampedusa o Porto Empedocle".
Hub nelle ex caserme
Per Rosatelli la soluzione non sono nuovi "Cpr ancora più isolati e "punitivi", ma hub di smistamento diffusi su tutto il territorio nazionale, in maniera razionale". Una risposta all'accoglienza dei migranti, secondo l'assessore, potrebbe arrivare dalla riconversione in hub di ex caserme.
"Spazi del demanio militare - chiarisce - oggi non utilizzati, individuati d'intesa con le amministrazioni locali, nei quali accogliere le persone in maniera più dignitosa".
Accolte oltre 1.500 persone
Attualmente a Torino i migranti sono accolti all'interno della struttura comunale di via Traves: dall'11 luglio scorso sono transitate oltre 1.500 persone in questo spazio gestito dalla Croce Rossa. Il 30 settembre scadrà però la convenzione attivata dalla Prefettura con la Città e il sito al confine con Venaria Reale dovrebbe essere restituito al Comune per ospitare i senzatetto durante il periodo invernale.
Nuovo spazio per i migranti
Alla luce di questa scandenza, Palazzo civico auspica che la stessa Prefettura individui un edificio del demanio (magari una ex caserma in disuso) per collocare l'hub per richiedenti asilo. La Città auspica di essere coinvolta nella scelta del sito.
"I sindacati: Lo diciamo da tempo, ora acqua alla gola"
"Lo avevamo scritto nero su bianco al Prefetto, al Questore, al Sindaco, poco meno di una settimana fa: la situazione dei richiedenti asilo in città è al collasso e con gli ultimi provvedimenti del Governo rischia di provocare ulteriori disagi anche alla popolazione e ora, con l’acqua alla gola, si cercano soluzioni ancora una volta in emergenza", dicono Cgil, Cisl e Uil Torino con Elena Ferro, Paolo Ferrero e Francesco Lo Grasso. "Perché siamo arrivati a questo punto senza individuare soluzioni alternative, a partire dall’individuazione di una nuova sede agibile per gli uffici della Questura di Corso Verona? Quale ospitalità e procedure per richiesta asilo e permesso di soggiorno per gli stranieri che ne hanno diritto si intendono realizzare, ivi compresi i ricongiungimenti familiari per persone che permangono sul nostro territorio a buon diritto? Quanto tempo ci vorrà per destinare un’area adeguata all’accoglienza dei richiedenti asilo che non ripercorra le strade del vecchio CPR di Torino?".