Politica - 29 settembre 2023, 13:43

CPR, Grimaldi, Diena e Ferro: "Lo Russo e Cirio dicano al Governo che quello di corso Brunelleschi non riaprirà più"

"La situazione è quella di sempre se non peggiore: solo 2 moduli su 6 sono ancora agibili. 7 letti a stanza, 5 stanze per modulo. La struttura è stata solo apparentemente ripulita dai cumuli di rifiuti"

CPR, Grimaldi, Diena e Ferro: "corso Brunelleschi non riapra più"

"Le morti e i fantasmi sono ancora presenti qui dentro, come i segni indelebili delle rivolte e di tante storie di sofferenza. Ci dicono che questo luogo non deve riaprire come CPR per nessuna ragione al mondo. Dobbiamo invece abbattere questi muri e restituire lo spazio alla città. Il Sindaco Lo Russo dia seguito agli atti del Consiglio Comunale che chiedono di non riaprire il CPR, invitando il nuovo Prefetto e il Presidente Cirio a sostenere questa scelta facendo due passi qui dentro insieme": lo dichiarano il vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, la consigliera di Sinistra Ecologista, Sara Diena, che questa mattina hanno effettuato un sopralluogo al CPR di corso Brunelleschi insieme a Elena Ferro, della Segreteria della Camera del Lavoro di Torino.

"La situazione è quella di sempre se non peggiore: solo 2 moduli su 6 sono ancora agibili. 7 letti a stanza, 5 stanze per modulo. La struttura è stata solo apparentemente ripulita dai cumuli di rifiuti. La struttura ha problemi di ogni tipo, dagli impianti andati a fuoco, al sistema idraulico distrutto, alla pavimentazione, ai vetri, alle porte, all'intonaco, alla controsoffittatura. Se davvero si decidesse di ristrutturare, il lavoro da fare e le spese sarebbero enormi e i tempi molto lunghi. E se davvero si pensa di lasciare le persone rinchiuse qui per 18 mesi, d'estate e d'inverno, non solo ci si troverà di fronte a condizioni climatiche insopportabili, ma nella totale assenza di occasioni di scambio e socialità. Un ennesimo investimento assurdo e insensato, quando mancano strutture adeguate e dignitose di vera accoglienza. Torino e il Piemonte rifiutino di essere parte dell'orrore dei CPR", concludono Grimaldi e Diena.

Nel pomeriggio alle 16 una delegazione della Cgil Torino ha in programma di visitare anche l’hub di via Traves. "Quello che abbiamo visto all'interno è agghiacciante - ha commentato Elena Ferro - "il centro è stato ripulito dalla spazzatura ma gli spazi dei locali adibiti a dormitori sono ancora così come li hanno lasciati gli ospiti, poi dirottati altrove dopo la chiusura avvenuta nel marzo scorso".

Il fuoco e le rivolte di marzo hanno devastato alcuni locali, lasciando le tracce di un'umanità disperata che è stata abbandonata a sé stessa, privata della libertà e del diritto alle relazioni familiari e a cure adeguate.

Per la segretaria della Cgil torinese "strutture come queste non devono esistere, sono zone franche in cui nessuno dovrebbe restare: il CPR di Torino non deve riaprire, né in Corso Brunelleschi né in nessun altro luogo. Si utilizzino le risorse per rimettere in sesto un sistema di accoglienza diffuso che i primi decreti Salvini hanno smantellato. Le aree militari, per le loro stesse caratteristiche, impediscono le più elementari attività di verifica e rappresentanza, delle condizioni degli ospiti ma anche, per quanto ci riguarda, delle condizioni delel lavoratrici e dei lavoratori che ivi operano.

La frase scritta da qualcuno su un muro degli ambienti comuni “siamo umani”, spiega più di mille parole: questo luogo non può e non deve essere il perno del sistema di accoglienza dei migranti nel nostro Paese. In questi “non luoghi” si sente risuonare una domanda: “se questo è un uomo”.

"Auspichiamo, come prima cosa - sottolinea Ferro - che il nuovo Prefetto di Torino, non ancora insediato, affronti l’urgenza delle risorse per un sistema di accoglienza più equo, più dignitoso e più umano".

comunicato stampa