Sabato 14 e domenica 15 ottobre tornano, per la dodicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, l’amato e atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana – animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione – saranno proposte speciali visite a contributo libero in 700 luoghi straordinari in oltre 350 città d’Italia, spesso inaccessibili o semplicemente insoliti, originali, curiosi, poco conosciuti e valorizzati.
BENI FAI APERTI IN PROVINCIA DI TORINO
TORINO
Film Commission Torino Piemonte
Aprirà eccezionalmente le sue porte la sede della Film Commission Torino Piemonte e grazie alle Giornate FAI d’Autunno anche chi non è un produttore, uno sceneggiatore, un regista o un attore, potrà visitare le sale dove si ‘costruiscono’ i film. La sede della Film Commission Torino Piemonte, prima in Italia a strutturarsi come modello di successo, sorge nei pressi del centro storico dal recupero di un edificio industriale, l’ex Lanificio Colongo, edificato nel 1908 su progetto di Giuseppe Momo. Il recupero, a cura dello studio Baietto Battiato Bianco Architetti Associati, ha restituito alla fabbrica un ruolo urbano: la sede è strutturata in 18 blocchi – su una superficie totale di 9.400 mq, di cui 6.000 coperti – ospitante gli uffici, gli spazi per le troupes e per i casting, uno spazio per le riprese, laboratori di scenografia, una sala per la visione del girato giornaliero e, naturalmente, la Sede di Film Commission Torino Piemonte.
Palazzo di Città (Municipio)
Viene aperto al pubblico in occasione delle Giornate FAI d’Autunno il Palazzo di Città, che oggi ospita la sede del municipio di Torino, era in origine un’abitazione mercantile che sorgeva in un’area già considerata di notevole importanza in epoca romana. Acquisito dal Comune nel 1472, così come gli altri palazzi che si affacciano sulla piazza, trasformando in questo modo il complesso in una vera e propria sede comunale. Nel corso dei secoli molti sono stati gli ampliamenti e i restauri, ma la facciata e l’aspetto è frutto del rifacimento barocco secentesco di Francesco Lanfranchi, anche se il corpo centrale mantiene l’impianto medievale. L’edificio si sviluppa su tre piani: quello inferiore è costituito da un portico, al cui centro vi è l’ingresso del palazzo; il secondo ed il terzo piano presentano finestre e lesene. L’interno del palazzo si apre sul Cortile d’Onore, dal quale si accede al piano superiore tramite uno scalone, la cui volta è riccamente decorata con affreschi di carattere mitologico-simbolico che esaltano la grandezza e la magnificenza della Città di Torino. Proseguendo oltre il loggiato si accede alla Sala dei Marmi che conserva ancora l’originale decorazione neoclassica. Dalla sala si può accedere alla balconata, uno tra gli elementi seicenteschi distintivi della facciata del palazzo comunale. Alla Sala dei Marmi sono anche collegate la Sala del Sindaco, la Sala delle Congregazioni e la Sala del Consiglio, nota anche come Sala Rossa per via dei velluti e damaschi rossi alle pareti.
Caserma Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta, sede Guardia di Finanza Comando Regionale Piemonte
Solitamente chiusa al pubblico, la Caserma della Guardia di Finanza è situata nella zona sud-ovest della Città, nel quartiere di Santa Rita, a fianco al Campus Militare, al Dipartimento Militare di Medicina Legale, e al Parco Cavalieri di Vittorio Veneto, meglio conosciuto con l’antico nome di Piazza d’Armi, luogo in cui un tempo si radunavano le forze armate e oggi importante punto di aggregazione. Intitolata a Emanuele Filiberto Duca d’Aosta, la caserma fa parte del complesso di edifici realizzati per la Regia Guardia di Finanza all’inizio del Novecento. All'interno della struttura, oltre la caserma, attualmente si trovano il Comando Regionale Piemonte, il Comando Provinciale Torino, il Reparto tecnico Logistico Amministrativo Piemonte e il Comando Compagnia Torino della Guardia di Finanza.
IVREA (TO)
Chiesa del Convento di San Bernardino
Parte dell’omonimo convento, la Chiesa di San Bernardino, edificata tra il 1455 e il 1465, deve la sua erezione al culto del Santo senese che, secondo la tradizione e fonti storiche, aveva fatto tappa a Ivrea, nel 1418, durante la sua predicazione itinerante volta a contenere il diffondersi di nuove eresie. Nel 1907 Camillo Olivetti, per abitare più vicino alla fabbrica di Ivrea, acquista il complesso conventuale di San Bernardino con annessa la chiesa in cui ancora oggi sono visibili gli affreschi tardo quattrocenteschi di Giovan Martino Spanzotti, una delle maggiori testimonianze rinascimentali del Piemonte. È proprio nella chiesa, usata da Camillo come fienile e studio privato, che si elaborano i progetti per il prototipo della prima macchina da scrivere dell’Olivetti. Donata al FAI dagli eredi Olivetti e da Tim per un grande progetto di recupero finanziato dal Ministero della Cultura e da Fondazione Compagnia di San Paolo per raccontare l’impresa di Adriano Olivetti nel luogo che fu la casa di famiglia.
RIVAROLO CANAVESE (TO)
Chiesa e Convento di San Francesco d’Assisi
Secondo la tradizione, il complesso conventuale di San Francesco è stato fondato nel 1215 dallo stesso Santo di Assisi su un terreno offerto in dono dalla famiglia dei Conti di San Martino. Consacrato alla fine del XIII secolo, il convento sorge nei pressi del centro storico di Rivarolo Canavese e prospetta l’omonima piazzetta. Nel corso degli anni, con l’alternanza dei vari ordini che qui operarono fino alle soppressioni napoleoniche, il complesso ha subito varie modifiche. La facciata tardo cinquecentesca, dalle linee severe e reminiscenze classiche nell’alternanza degli ordini architettonici, presenta un disegno semplice scandito in altezza in due ordini divisi da una ampia cornice e coronati da un semplice timpano di forma triangolare; due volute servono come elemento di raccordo fra la porzione di facciata centrale più alta e le parti laterali. All’interno dell’l’Adorazione del Bambino, una delle più importanti realizzazioni – insieme agli affreschi del Convento di San Bernardino a Ivrea, Bene FAI – del pittore casalese Giovanni Spanzotti.
GASSINO TORINESE (TO)
Castello di Bardassano
Eccezionalmente aperto al pubblico in occasione delle Giornate Fai d’Autunno, il Castello di Bardassano di proprietà dei Conti Giriodi Panissera, ha una struttura imponente, splendidamente conservata e curata: al primo corpo di fabbrica, si aggregarono, a partire dal XIV secolo diversi altri elementi architettonici, come il secondo poderoso corpo di fabbrica dotato di torrette angolari pensili e tonde, la chiesa e la galleria che la collega al castello. Il complesso si connota anche per la caratteristica decorazione a denti di sega e per la presenza sul lato nord di un cinquecentesco loggiato toscaneggiante. Venuta meno la funzione militare, il castello fu progressivamente trasformato, in gran parte sotto i Conti di Piossasco, in dimora gentilizia stile Luigi XIV e sui bastioni esterni e spianate sorsero gli attuali giardini. All’interno si trova il chiostro rinascimentale con loggia e pozzo al centro. Nel salone persistono gli stemmi delle famiglie che ebbero la signoria del castello e nelle stanze del piano terra e del primo piano si possono ammirare i soffitti a cassettoni tardo cinquecenteschi, affreschi alle pareti prevalentemente della fine del Seicento e gli arredi perfettamente conservati.
SAUZE D’OULX (TO)
Capanna Kind
Situata nel pianoro di Sportinia, da dove si può godere di una magnifica vista panoramica sulle montagne circostanti e parte della valle sottostante, la Capanna Kind fu inaugurata nel 1912 come primo rifugio destinato unicamente agli sciatori e rappresenta una significativa tappa nella storia dello Ski Club Torino, nato nel 1901 sull’onda dell’entusiasmo di Adolfo Kind che a fine Ottocento importò i “misteriosi legni” di origine norvegese. I visitatori potranno così scoprire, oltre al paesaggio, la storia dello sci alpino raccontata da Giuliano Vitton, maestro di sci e istruttore nazionale FISI di sci alpino. Per l’occasione, presso il Teatro d’Ou, a Sauze d’Oulx, si svolgerà l’evento sciando nel tempo: campioni di ieri, oggi, domani”: il giornalista Luca Giai condurrà il pubblico in una piacevole carrellata di immagini e racconti di epoche diverse che narrano la storia dello sci e dialogherà con i campioni di ieri - Piero Gros e Giuliano Besson - e di oggi, come Matteo Eydallin, Jazmine Erta e Alessandra Merlin.
Per info: www.giornatefai.it