Contrastare l'inflazione rischia di creare danni "collaterali" cui forse nessuno aveva pensato. Succede nel mondo dell'edilizia e il territorio di Torino non fa eccezione. Se il costo del denaro punta con (troppa) decisione verso l'alto, ci sono settori che accusano pesantemente l'effetto. A cominciare da quello dell'edilizia, dove ottenere un mutuo diventa sempre più difficile e dunque vengono zavorrate anche le vendite.
Crollano gli acquisti della prima casa
Proprio l'immagine restituita dalle ricerche dei Dati statistici Notarili (DSN), che dimostrano come a Torino la diminuzione nei primi sei mesi dell'anno sia stata di oltre tre punti percentuali (-3,4%). Soprattutto la prima casa acquistata da impresa subisce un crollo: -41%, mentre l’acquisto della prima casa tra privati registra un calo più contenuto, anche se evidente (-6,8%). Segno positivo invece per l’acquisto delle seconde case tra privati, con un +5,3%, mentre l’acquisto delle seconde case da impresa subisce un calo del 7,2%.
Gli effetti negativi si riflettono sui mutui
L'effetto sui mutui è ancora più evidente: -25,6% che si aggrava a un -31,5% se si parla di prima casa. La riduzione del capitale erogato è pari al 36% (da 1.541.061.396 nel primo semestre 2022 a 984.765.079 nel primo semestre 2023). Per cercare di sfuggire alle trappole dei tassi di interesse, anche a Torino, come in tutta Italia, le surroghe aumentano del 9% nel primo semestre 2023 rispetto al primo semestre 2022.
Gallo-Orsi: "Tutti segnali preoccupanti"
“I dati più rilevanti che si traggono dal report, oltre alla discesa generalizzata delle compravendite e dei mutui, sono sostanzialmente due: il calo delle vendite del nuovo, che ovviamente sconta prezzi più alti, e il crollo verticale dei mutui sia sulle prime che sulle seconde case, ben maggiore del calo delle compravendite - commenta Maurizio Gallo-Orsi, presidente del Consiglio notarile dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo - Sono segnali preoccupanti: da un lato per quanto riguarda l’occupazione nelle imprese edili, dall’altro perché sta venendo a mancare la leva del credito, fondamentale per la ripresa del mercato, che però patisce il rialzo dei tassi”.