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Economia e lavoro | 14 dicembre 2023, 15:48

L'altra faccia del mondo start up: ora i sindacati temono per il destino dei dipendenti di Epicura. Ma l'azienda rassicura

Già scesi di alcune unità, ora si temono ulteriori ripercussioni sull'occupazione. Attivato un tavolo presso la Regione. Bianchino (Fim): "Per fare impresa non basta solo avere una buona idea". I due fondatori: "Abbiamo pagato tutto e non abbiamo debiti con nessuno: ogni giorno ci impegnamo per migliorare la situazione"

medico con uno stetoscopio in mano

Ci sono timori, da parte dei sindacati, per il futuro della ex start up Epicura

Era stata nominata Start up dell'anno di I3P per il 2022 (insieme a Young Platform), mentre ora la sua situazione non fa dormire sonni tranquilli ai sindacati. Riflettori accesi su Epicura, società che si definiva "il primo poliambulatorio digitale in Italia" e che si proponeva, anche grazie alle nuove tecnologie digitali, di innovare il settore sanitario e dell’assistenza alla persona, attraverso l’erogazione prestazioni sanitarie e socioassistenziali tramite video.

Nel momento di massima espansione, era presente in 10 principali città italiane (Torino, Milano, Roma, Firenze, Napoli, Bologna, Brescia, Genova, Catania e Verona). I fondatori sono Alessandro Ambrosio e Gianluca Manitto.   

Ma ora a lanciare l'allarme è la Fim: "Epicura srl, dopo una positiva partenza come startup, sembrerebbe essere in procinto di valutare decisioni con un negativo impatto sull’attuale forza lavoro". Una situazione negativa che "è stata comunicata nei giorni scorsi direttamente ai lavoratori che ora sono preoccupati per il proprio futuro occupazionale".

Proprio i metalmeccanici Cisl hanno mosso qualche passo. "Abbiamo cercato di contattare in merito la Direzione aziendale non ricevendo alcuna risposta. Un comportamento deprecabile. Perché non dare risposte? Perché sfuggire al confronto per verificare le prospettive per i lavoratori?". 

Tavolo di confronto con Chiorino

Come spesso capita a queste realtà che ambiscono a proporre nuovi modelli di business, con gli inizi sono arrivati anche finanziamenti da investitori pubblici e privati (Finpiemonte compresa, ma anche Europ Assistance): un totale intorno agli 8 milioni di euro. "Solo un anno fa veniva inoltre premiata come Startup dell’Anno I3P 2022, dall’ Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino e poi il declino passando da circa 40 dipendenti agli attuali 20 - dicono ancora da Fim - Pertanto nella giornata di martedì lo staff dell'assessore al lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino, ha ricevuto una delegazione di lavoratori assistiti da Fim Cisl che hanno richiesto un intervento utile ad attivare un tavolo di confronto con Epicura finalizzato a comprendere la reale situazione aziendale ed auspicare soluzioni non traumatiche per l'occupazione residua". 

"Mi auguro - spiega Vito Bianchino, della Fim - che questa azienda rispetti il ruolo istituzionale della Regione Piemonte e che si palesi in un confronto con l'organizzazione sindacale". E ancora: "Fare impresa non è solo avere una idea dalla quale provare a trarne profitto, tra l'altro anche di immagine, nei momenti migliori, ma è poi assumersi le responsabilità di gestire con lungimiranza ed oculatezza quanto si è creato ed essere consapevoli del proprio ruolo sociale. Ogni tanto a qualche improvvisato imprenditore bisognerebbe consigliare di leggere cosa prevede la Costituzione in merito".

Periodo complesso, ma non molliamo (e paghiamo tutti)

Da Epicura però non si sottraggono al confronto e anzi, rassicurano. "Abbiamo vissuto una fase di espansione importante - commenta Manitto -, ma poi è subentrata una difficoltà che ha coinvolto un po' per tutte le aziende in questi anni, a livello globale. Negli ultimi 18 mesi abbiamo dovuto ridurre la forza lavoro. Abbiamo fermato le assunzioni e alcune persone sono uscite, ma si tratta di numeri assolutamente contenuti". "C'è una fase di difficoltà, ma sono mesi che lavoriamo ogni giorno su questa cosa per risolverla - aggiunge - e per trasparenza, come è sempre stato il nostro approccio con i dipendenti, abbiamo comunicato questa fase, anche per incoraggiare eventuali possibilità che i nostri collaboratori in questo momento potrebbero considerare interessanti, visto che nessuno scenario è escluso".

Già 6-7 hanno cambiato lavoro, "ma ne restano circa una dozzina, regolarmente assunti e non abbiamo debiti con nessuno di loro. Tutti i tfr e gli stipendi sono stati pagati", aggiunge Manitto. "E' situazione complicata, che studiamo tutti i giorni pancia a terra per uscirne nella maniera migliore", conferma Ambrosio. "Stiamo approntando una risposta anche per il sindacato e per incontrarli. Ma il nostro businee va avanti, abbiamo clienti e famiglie di cui ci occupiamo tutto il giorno. Ma il quadro non è così emergenziale come viene dipinto: ci serve tempo per studiare la soluzione migliore. Ma fare allarmismo non aiuta nessuno".

Massimiliano Sciullo

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