Cultura e spettacoli - 08 gennaio 2024, 18:58

Record di 50.000 visitatori al Museo del Cinema durante le festività natalizie

+32% rispetto allo scorso anno. Dal 9 gennaio al Cinema Massimo una retrospettiva dedicata al cinema di Sembène Ousmane

Record di 50.000 visitatori al Museo del Cinema durante le festività natalizie

Grande successo di pubblico al Museo Nazionale del Cinema di Torino dove, durante il periodo natalizio (23 dicembre 2023 – 7 gennaio 2024) ci sono stati 50.000 visitatori, +17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando si erano avute 43.000 presenze.

Ancora un record per il museo alla Mole, che ha chiuso il 2023 con oltre 755.000 presenze, il miglior risultato di sempre dall’apertura del museo alla Mole e con un +32% rispetto all’anno precedente.

“È un momento molto importante per il Museo Nazionale del Cinema, la mostra di Tim Burton attrae tantissimi visitatori – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore. Come Fondazione, sommando tutte le attività del nostro ente (il museo, il Cinema Massimo, i festival, i nostri archivi e l’arena estiva) possiamo considerare un totale di 885.000 presenze, rendendoci uno dei più interessanti hub culturali sia a livello locale che nazionale. Il trend in crescita che conferma la nostra scelta di politica museale, radicata sul territorio e al tempo stesso aperta verso realtà nazionali e internazionali: questo ci fa ben sperare per un 2024 ricco di successi e soddisfazioni”.

Il Museo Nazionale del Cinema dedica una retrospettiva a Sembène Ousmane, considerato il padre del cinema africano, nel suo centenario, proiettando i suoi film che narrano mezzo secolo di storia africana con linguaggio popolare, raffinata ricerca estetica e sottile ironia. La biografia del regista, da pescatore a operaio, da clandestino a militante, permea un cinema intriso di desiderio di libertà e impegno politico. La retrospettiva è a cura di a cura di Daniela Ricci, con la partecipazione dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e dell’Associazione dei Senegalesi di Torino. 

Nato in una famiglia di pescatori lebou, Sembène è stato meccanico, muratore, fuciliere, portuale a Marsiglia. Dall’arrivo in Francia come clandestino, alle lotte operaie, alla scelta del ritorno in Senegal nel momento dell’indipendenza, si è sempre rivoltato contro l’ingiustizia. 

La sua arte è profondamente africana, ma assolutamente universale.  

Giovedì 11 gennaio alle 18.00 al Circolo dei Lettori si parlerà della sua opera letteraria, altrettanto ricca, ribelle e appassionante.

comunicato stampa