La città di Torino, con la sua grande ricchezza in termini di architettura ha, da sempre, affascinato chiunque vi abbia fatto visita, per lassi di tempo più o meno lunghi.
Personaggi famosi legati al mondo della letteratura, della musica, della pittura e di ogni altro ambito artistico e storico, italiani ed anche internazionali, hanno da sempre percorso le sue strade, passeggiato all'ombra dei suoi portici, rimanendone conquistati. Uno di questi è, sicuramente, lo scrittore francese Henri Beyle, conosciuto da tutti come Stendhal.
La passione per piazza Castello e il centro
L'autore francese, noto tra le sue tante opere di successo anche per "Il rosso e il nero", aveva una predilezione anche per il giallo e il blu, i due colori della città di Torino. Nel corso del suo lungo viaggio presso il Bel Paese, decise di visitare anche la città di Torino. La diligenza in arrivo dalla Francia lo lasciò a Susa dove, egli disse: "Vi devono essere delle antichità da osservare, preziose quando si va a Roma e che non si guarderebbero più al ritorno".
Superga, la Saint Denis della casa Savoia
Giunto a Torino, invece, Stendhal consiglia di alloggiare al Dufur in piazza Castello, precisamente nella stanza 30 o 47, e di mangiare in base a ciò che c'è sul menù. Riguardo alla città in generale, invece, il celebre scrittore francese invita a: "passeggiare lungo la via Po fino al ponte costruito da Napoleone su questo fiume". E poi aggiunge: "Se le gambe sono buone, si può andare fino a Superga, il Saint Denis di Casa Savoia; la chiesa non è un granché, ma la vista è superba".
Opinioni contrastanti quindi, le sue, sulla città, ma che contribuiscono ad ampliare il novero di autori che le hanno fatto visita, dandovi ulteriore lustro.