Secondo molte fonti, la storia delle schede elettroniche è iniziata nei primi anni del XX sec. grazie a un inventore tedesco, Albert Hanson, il primo a depositare il brevetto di un circuito stampato. Ovviamente il modello presentato da Hanson era più “rudimentale” di quelli odierni, ma è dall’intuizione dell’inventore tedesco che si è arrivati alla perfezione odierna. Del resto anche i mezzi e le conoscenze che si avevano a disposizione 120 anni fa non erano certamente gli stessi.
Inizialmente le schede ideate da Hanson furono utilizzate per semplificare la gestione delle centraline telefoniche, ma con il passare degli anni, il loro impiego si sarebbe esteso a moltissimi ambiti fino ad assumere un ruolo cruciale nel progresso tecnologico. Anche in campo aerospaziale le conquiste degli anni Sessanta non sarebbero state possibili senza il ricorso a tali componenti.
Cosa sono le schede elettroniche?
Le schede elettroniche sono dispositivi particolarmente sofisticati il cui cuore è rappresentato da un PCB, Printed Circuit Board, ovvero un circuito stampato; parliamo di “cuore” perché è sul circuito stampato che vengono posizionati i diversi componenti di una scheda elettronica come per esempio le resistenze, i condensatori, i transistor ecc. Le piste di rame che caratterizzano il circuito sono quelle che fungono da collegamento fra tutti questi elementi.
Un profano che osserva alcune schede elettroniche può ritenerle “tutte uguali” fra loro; in effetti, visivamente sono spesso molto simili, ma le differenze fra l’una e l’altra possono essere enormi, a partire dalle loro funzioni che cambiano a seconda dell’apparecchio o del macchinario su cui verranno montate.
Semplificando molto il concetto, le schede elettroniche sono la centrale di comando che gestisce le varie operazioni di macchinari e apparecchi elettronici. A dispetto del loro ruolo così importante, le loro dimensioni sono molto ridotte e ciò ha permesso anche di ridurre l’ingombro delle apparecchiature su cui vengono utilizzate. Un banale esempio è rappresentato dai televisori, in passato pesanti e particolarmente voluminosi, oggi piuttosto leggeri e “appiattiti”.
In quali ambiti si usano le schede elettroniche?
Le schede elettroniche vengono oggi utilizzate in qualsiasi ambito in cui sia presente un macchinario gestito elettronicamente, dal più semplice, come un elettrodomestico (per esempio una macchina per il caffè), al più sofisticato, utilizzato magari nell’ambito dell’industria aerospaziale.
Esempi pratici
Le schede elettroniche hanno consentito enormi passi avanti nell’ambito dell’elettronica perché grazie a esse è possibile gestire con la massima precisione qualsiasi tipo di apparecchiatura.
Oggi per esempio esistono schede che consentono di monitorare e controllare le principali grandezze elettriche, fisiche e fluidiche.
Nel caso delle grandezze elettriche per esempio, si ricorre a schede per la gestione di alimentazione switching, alimentazione lineare, tensione elettrica e corrente elettrica.
Per quanto riguarda le grandezze fisiche, invece, vi sono schede elettroniche che gestiscono tempo, pressione, umidità e temperatura, tutte grandezze la cui misurazione precisa è fondamentale per il corretto funzionamento della gran parte di macchinari e apparecchi.
Non meno importanti sono infine le schede elettroniche che gestiscono le grandezze fluidiche e quindi la portata, il volume e il livello dei liquidi; attraverso il controllo preciso di queste grandezze è possibile attivare o disattivare dispositivi di apertura e chiusura a seconda delle necessità.