Il fotografo di fama mondiale Steve McCurry torna a Torino e lo fa per presentare il suo libro Devotion alle Gallerie d’Italia.
“Sono onorato di essere qui. In tante città devo dire che si sta lavorando molto per la fotografia, ma qui è stato fatto un ottimo lavoro” commenta sull’impegno che il capoluogo sabaudo sta mettendo nella cultura e in particolare nella fotografia.
Il libro Devotion parte proprio da quelle esperienze di spiritualità che McCurry ha saputo cogliere con i suoi scatti in giro per il mondo.
“Per me importante è stato l’incontro con madre Teresa, che era andata letteralmente incontro a chi aveva bisogno”.
“Ma la devozione per me è anche vedere medici e infermieri, lasciano casa e confort per andare in zone di guerra e lo fanno per puro altruismo. Un esempio è Gino Strada. L’ho citato molte volte, ma l’ho mai incontrato di persona. Sono però stato a Kabul ed è incredibile che certi medici vadano lì, sotto le bombe rischiando la vita per salvare persone che senza queste strutture morirebbero. È un lavoro straordinario”.
Parlando di attualità e di guerre Gaza e l’Ucraina sono nei pensieri del fotografo “In Ucraina sono stato due volte. Ho visto centinaia di villaggi distrutti per nessuna ragione, città fantasma dove mancava tutto. Quello che ho visto è stato l’inferno, ero circondato da persone che morivano tutti i giorni”.
“Andrei a Gaza - aggiunge se fosse aperta, ma non ci si può entrare. Pianifico però di tornare in Ucraina”.