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Economia e lavoro | 23 febbraio 2024, 10:20

Stellantis, De Palma (Fiom): "Tavares? Guadagna come 12000 operai. Perché Lo Russo non ha chiesto dei cinesi?"

Il segretario nazionale dei metalmeccanici Cgil ospite a Torino: "Cosa impedisce al sindaco di chiedere garanzie a Elkann?"

De Palma attacca (Fiom): "Tavares? Guadagna come 5000 operai"

De Palma attacca (Fiom): "Tavares? Guadagna come 5000 operai"

"Tavares? Il suo stipendio vale come quello di 12000 lavoratori, se si considerano anche i bonus. Poi abbiamo tutti quei lavoratori di Mirafiori in cassa integrazione e si chiedono incentivi per il mercato dell'auto. Io credo siamo arrivati a un punto di non ritorno. Non è accettabile". Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom, soppesa le parole, prima di commentare le cifre diffuse nelle scorse ore da Stellantis. Lo fa a margine dell'incontro sul futuro dell'industria, ospitato presso la sede Cgil di Torino

Basta cassa, ridurre orario di lavoro a pari salario

A fronte dei risultati finanziari, dei dividendi e degli stipendi, i sindacati tornano alla carica. "Bisognerebbe uscire dalla condizione degli ammortizzatori sociali e con Fim e Uilm siamo concordi sulla discussione della riduzione dell'orario di lavoro, a parità di salario, per ridistribuire i dividendi che vengono distribuiti agli azionisti. Gli incentivi all'uscita non sono bastati e gli ammortizzatori sociali sono ormai strutturali".

Basta tavoli, parliamo di cose concrete

E il recente attivismo legato a tavoli e confronti, sembra non spostare le cose. "Bisogna parlare seriamente con il Governo sulle missioni produttive degli stabilimenti e fare un ragionamento organico - dice De Palma - Non è possibile continuare a parlare, un giorno si e uno no, di cassa integrazione e poi dell'arrivo dei cinesi. Bisogna smettere di moltiplicare i tavoli, ma parla di cose concrete".

Perché il sindaco non ha chiesto dei cinesi?

E dopo la polemica delle scorse settimane, il leader Fiom torna a puntare il dito contro il primo cittadino, Stefano Lo Russo. "Era dovere del sindaco chiedere al tavolo di martedì se ci sono prospettive di produzione del partner cinese a Mirafiori. Altrimenti si fa solo cinema e si perde tempo. Cosa gli impedisce di chiamare Elkann e chiedere garanzie? E poi bisogna capire quanto cuba dal punto di vista occupazionale, perché non è sostitutiva rispetto al resto della produzione, ma deve aggiungersi".

Allarme generazionale 

"Una generazione sta uscendo dalla fabbrica, che si sta rimpicciolendo. La svolta può arrivare solo con nuovo modelli e giovani assunti. E l'azienda deve rispondere di un vincolo sociale che va verso il Paese e verso il territorio".

E per chi ragiona sulla competitività, De Palma sottolinea: "Bisogna ragionare sui costi dei Paesi, ma non solo di quelli con il nucleare. Non credo che in Germania l'energia costi di meno. Non faccio lo psicologo, non so perché - a fronte di incentivi, cassa integrazione, salari più bassi rispetto alla Germania e un contratto svincolato da quello nazionale - non puntino su Mirafiori in maniera più decisa".

La replica di Lo Russo: "Dispiaciuto, noi costruttivi"

E non si è fatta attendere la replica del sindaco di Torino, che si è detto "dispiaciuto" per le osservazioni mosse dal leader Fiom. "Sono sorpreso - ha spiegato - che si consideri un problema e non un contributo la nostra iniziativa per un tavolo che definisca una piattaforma di proposte da sottoporre in maniera unitaria al Governo".Da un sindaco a una ex sindaca, anche Chiara Appendino, presente all'incontro di stamattina, ha commentato la situazione torinese di Stellantis con un post sui social: "Gli operai che subiscono sulla loro pelle da anni cassa integrazione e paura di perdere il lavoro, mentre l'azienda continua a delocalizzare e a rinviare gli investimenti in Italia dove invece beneficia di risorse statali e chiede maggiori incentivi all'acquisto per produrre. Senza nuove produzioni in Italia, l'intera filiera dell'automotive, comprese le aziende dell'indotto, è destinata a morire ed è inaccettabile lasciare che un'azienda così importante non risponda di ciò che sta facendo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici".

 

Massimiliano Sciullo

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